Che vino beviamo col melone?

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Anche se in fatto di abbinamenti tra cibo e vino la regola migliore è bere quel che si vuole, quando si vuole e con quel che si vuole, purché sia buono, ci sono però delle volte che il problema te lo poni: e adesso che vino ci metto? Per esempio, d’estate e a me piace un sacco il melone e quasi sempre col melone non ci bevo vino, ma talvolta un sorso mi farebbe piacere bercelo insieme. Già, ma cosa ci si beve col melone?
L’interrogativo trova qualche risposta sulle pagine on line della sezione dedicata al vino del quotidiano francese Le Figaro. A scrivere è Enrico Bernardo, italiano di nascita ma francese per lavoro, miglior sommelier del mondo nel 2004. Ebbene, dice che d’istinto quando si parla di vino per il melone gli viene in mente un vino bianco dolce. Certo, la scuola classica suggeriva il Porto, ma Bernardo ritiene (giustamente) che l’effetto finale sia coprente, e dunque niente.
Se in tavola c’è prosciutto e melone – “zucchero contro sale”, annota il sommelier – meglio cercare un blanc demi-sec di quelli che fanno nella Valle della Loira, a Montlouis o a Vouvray. Concordo con Bernardo, sono vini favolosi, e con quel loro profumo vagamente esotico col melone ci stanno benone.
Se invece il melone arriva per dessert, ecco la soluzione in un Muscat vendage tardive dell’Alsazia.
Bene, bellissime idee. Ma se volessimo bere italiano?
Provo a rispondere io. E dunque, con l’abbinata prosciutto e melone in genere io mi oriento verso un rosé, ma di quelli chiarissimi di colore, e quindi neppure minimamente toccati da vene di tannicità. Insomma, mi allontano dal dolce e preferisco cercare il sale del prosciutto. Oppure, se volessimo seguire l’esempio della Loira, perché non metterci un Moscato d’Asti che abbia qualche anno di affinamento in bottiglia? Sì, certo, il Moscato d’Asti – quello buono – invecchia che è un piacere. Un piacere, proprio.

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2 comments

  1. Emilio Bellossi

    Ma un Riesling giovane con residuo zuccherino ?

  2. Angelo Peretti

    Angelo Peretti

    Sono un fan dei Riesling tedeschi “con residuo”, come si usa dire, ma col melone non li vedo, perché la loro traccia “minerale” finirebbe col rendere metallico l’insieme, a mio avviso.

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