Andrea Matrone e gli alberelli tra le vigne sul Vesuvio

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Andrea Matrone è giovane enologo e produttore sul Vesuvio, classe 1983. Dopo aver lavorato diversi anni in giro per il mondo, tra Australia, Nuova Zelanda, California e Sicilia, ha voluto ritornare alle origini vignaiole della sua famiglia, ripercorrendo le vigne di nonno Andrea a Boscotrecase. Un salto di generazione non è ha cancellato le profonde radici vinifere tra lava e lapilli, anche se il lavoro di recupero di quanto era stato lungamente lasciato nell’oblio è risultato molto arduo.

Con il cugino Francesco Matrone, Andrea ha dato nuova vita alle vecchie vigne di famiglia, quattro ettari complessivi, frazionati nel comune di Boscotrecase, in piccoli appezzamenti, tutti molto belli per la posizione geografica e il panorama offerto tra il Vesuvio e il Golfo di Napoli.

La Vigna Panoramica è situata ad una altitudine di circa 250 metri, è composta da un ettaro di filari a spalliera che guardano a Sud verso il mare, mentre alle spalle ha il vulcano. In zona è detta anche Vigna Tre Moggi. Qui ritroviamo soprattutto caprettone e piccole presenze di varietà quasi scomparse: l’uva rosa, molto diffusa un tempo anche tra le colline all’interno delle mura di Napoli, e uve a bacca nera cancello e colonna.

Lo scenario su Vigna Montagna è decisamente diverso: La Montagna è il nome che la gente del posto dà al Vesuvio, siamo a 300 metri di altitudine sul livello del mare, si nota una forte e suggestiva presenza di colata di lava dell’eruzione del 1906, quindi il suolo è giovane, ricco di lapilli e elementi minerali. È avvolta dai pini marittimi del bosco del Parco Nazionale del Vesuvio in un contesto piuttosto selvaggio e molto bello a vedersi. Un ettaro dove ritroviamo soprattutto piedirosso, qui detto per’ ‘e palumm’, insieme al piccolo impianto ad alberello dedicato al nonno, prende infatti il nome di Nonno Andrea. Questo progetto sta particolarmente a cuore ad Andrea che crede fermamente nelle potenzialità dell’alberello sul Vesuvio. Accuratissimo è stato il lavoro di recupero e selezione delle piante da riprodurre in proprio, per assicurare la massima coerenza al territorio ed esaltare con rispetto l’identità vitivinicola vesuviana.

L’ultima vigna è la Panoramica, situata a circa 200 metri di altitudine, esposta a sud, guarda sul golfo con uno scenario molto ampio. Il caprettone qui trova la posizione più consona, riesce a raggiungere al meglio la sua maturazione e un ettaro è stato dedicato al nuovo impianto di alberelli: 80 centimetri per 1,60 metri, per un totale di 7.200 piante per ettaro che in vendemmia produrranno 600 grammi di uva da ogni pianta – una vera follia per una piccola azienda come questa. Le piante sono tutte a piede franco, una scelta impegnativa e possibile grazie al suolo vulcanico che impedisce alla fillossera di attecchire.

Ma veniamo alla presentazione dei vini  che si è tenuta sabato 12 maggio,  nella casa storica di Andrea un bellissimo esempio di architettura del luogo, del XVIII secolo, dove due camere sono destinate all’attività di B&B, gestita dai genitori Federico e Degna.

Cantine Matrone produce complessivamente 10.000 bottiglie all’anno e si attende l’entrata in attività di altri 4 ettari. La prima annata in commercio è stata la 2014, sia per il Lacryma Christi bianco che rosso, attualmente è entrato sul mercato il millesimo 2015. Quest’ultimo ha ottenuto grandi consensi dagli appassionati ed esperti del settore.

Andrea Matrone è vignaiolo Fivi. Il lavoro sia in vigna che in cantina viene seguito e svolto da Andrea.

Sia il bianco che rosso 2014 rendono già un appassionato racconto delle vigne vesuviane a Boscotrecase, coinvolgenti sia nei profumi, precisi complessi, che all’assaggio versatile, dinamico, e veloce, sottili nell’incedere con spiccata mineralità. Il millesimo 2015, sia per il Lacryma bianco che rosso, rende tutta l’anima impiegata nelle vecchie vigne, i vini sanno coinvolgere e vanno lungamente ascoltati ed attesi.