Nelle enoteche francesi il Prosecco è irrinunciabile

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Primo episodio. Parcheggio a Chambéry, in Savoia, Francia. Proprio di fronte c’è un’enoteca della catena Nicolas. Mi avvicino per vedere che cosa c’è in vetrina. Be’, proprio in mezzo alla vetrina ecco un cofanetto con la dicitura “Mon coup de coeur Coffret Spritz”, e dentro alla scatola ci sono una bottiglia di Prosecco e una di Aperol. Cavolo, mi dico, il Prosecco sfonda anche qui a suon di Spritz.
Secondo episodio. Sono nel Beaujolais, sempre Francia. Entro in una piccola, bella enoteca perché intravedo delle eccellenti bottiglie transalpine. Di fatto, dentro c’è tutta e solo Francia. Con un’eccezione sola. Indovinate? Il Prosecco. Due etichette, una di Treviso Prosecco doc, una del Superiore di Valdobbiadene. Chiedo all’enotecaro come mai abbia scelto il Prosecco, ma la risposta è esattamente quella che mi aspettavo, e cioè che non può fare a meno di averlo, perché i francesi vogliono il Prosecco. Mi dico di nuovo che, cavolo (di nuovo), il Prosecco è ormai un mito anche nella terra dei miei miti vinosi.