Il vino si fa anche in pietra, damigiana e porcellana

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Il titolo incuriosisce: “Pietra, vetro, porcellana: nuove vie per il vino?” È un appuntamento in programma lunedì 17 ottobre, alle ore 11, al Palazzo del Ghiaccio di Milano nell’ambito della manifestazione Milano Golosa. La spiegazione del titolo è questa: tre produttori “di frontiera” porteranno le loro esperienze di vinificazione e affinamento in contentori diversi dal legno e dall’acciaio. Benjamin Zidarich, vignaiolo del Carso, racconterà della tradizione millenaria di conservare vino e olio in vasi di pietra ricavata dalle cave della zona. Contenitori che ha ripensato per la vinificazione sulle bucce della Vitovska, grazie alla naturale capacità di controllare la temperatura della pietra. Stefano Amerighi porterà l’esperienza maturata sui Monti Sibillini ad Arquata del Tronto, oggi devastata dal terremoto, dove dal 2012 fa affinare il Pecorino in damigiane di vetro da 54 litri, un contenitore che definisce semplicemente “perfetto”. Con il piemontese Fabio Gea si potrà invece conoscere un percorso iniziato nel 2010 per la sperimentazione di innovativi contenitori vinari progettati ad hoc per le sue specifiche esigenze, realizzati in particolari ceramiche cotte ad alte temperature, come i grès e le porcellane. Al termine del dibattito si potranno degustare i vini affinati in pietra, vetro e ceramica.