Un brindisi all’Ovada, in memoria di Alvio Pestarino

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Ho appreso solo ora, a un mese di distanza, della scomparsa di Alvio Pestarino. Il suo nome è legato all’Ovada, oltre che al Gavi. In terra ovadese aveva una cantina che recava il suo nome e ne usciva una delle più belle espressioni dei rossi locali che mi sia capitato di bere in tempi recenti.

È stato proprio dopo essermi beato di quel suo Ovada che porta in etichetta la data di fondazione dell’azienda, 1919, che sono andato a cercarne notizie su internet riguardo lui e il suo vino e vi ho trovato invece la notizia del malore che se l’è portato via. Ne sono affranto.

Oh, il vino è buonissimo, e il rimpianto non c’entra, perché nulla sapevo quando l’ho bevuto. Floreale, questo vino ha i fiori che tanto mi piacciono nell’Ovada. Ha una dinamicità rampante, ha buon sale e un tannino saldo che fa impalcatura al frutto. Ha slancio giovanile, è dinamico. Ha insomma esattamente quel che cerco quando verso un Ovada nel mio calice. Cercherò di procurarmene un’altra bottiglia, per brindare alla memoria dell’uomo.

Ovada 1919 2017 Alvio Pestarino
(90/100)