Macchiusanelle, un vino dell’attesa

macchiusanelle_500

Adoro i decanter come oggetti in sé, perché alcuni sono veramente belli. Tuttavia, non li utilizzo granché, dato che sono poche le occasioni nelle quali serva davvero avvalersene. Di sicuro, checché insegnino ai corsi di degustazione, non sono da adoperare per i vini molto invecchiati, perché il passaggio di decantazione risulterebbe letale, portandoli a una rapidissima ossidazione. Semmai, al contrario, sono indicati per i vini molto giovani, che abbiano bisogno di “aprirsi” e io li uso spesso anche per certi vini “naturali” contrassegnati da alcune riduzioni che richiedono l’ossigenazione. Tutto questo per dire che un vino come il Macchiusanelle 2017 di sicuro è tra quelli che beneficiano dell’esposizione all’ossigeno, e dunque o lo si stappa molte ore prima – perfino il giorno prima – oppure lo si passa nel decanter.

Il vino l’ho trovato nel meritorio catalogo dei Vini Franchi del distributore trentino Proposta Vini, e viene dall’Irpinia, da Castelvetere sul Calore. È fatto con l’uva di un vetusto vigneto di barbera a piede franco  – i ceppi hanno in media più di centocinquant’anni -, e quell’uva fino a una manciata di anni fa finiva nel taglio del Taurasi dell’azienda agricola Fabio de Beaumont.

Ebbene, appena aperto, questo rosso dal colore cupo mi si è presentato – come dire – abbastanza scorbutico, con un sospetto di volatile e un altro di carbonica. Però sotto c’era così tanta e tale materia che si capiva che era solo questione di pazientare e anche, da subito, di sorvolare su quei modesti elementi di disturbo, giacché bastavano il frutto profondo e il tannino ferocemente gastronomico a renderne gratificante il sorso. Il giorno dopo – ventiquattr’ore dopo – questo rosso arcaico s’era effettivamente aperto verso la frutta e la spezia, sorrette dalla robusta impalcatura tannica. Ah, se avessi usato immediatamente il decanter, quanto me lo sarei goduto di più. Dunque, vi propongo di segnarvelo, qualora decideste di provare a procurarvene una bottiglia (i ristoratori e gli enotecari lo acquistano da Proposta Vini a 10,50 euro più iva, il che vuol dire che in enoteca lo si dovrebbe trovare tra i 15 e i 18 euro, suppergiù). Aggiungo che lo dovreste, a mio parere, accompagnare a piatti altrettanto rustici e robusti, perché è tra quei vini che chiamano la tavola.

Campania Rosso Macchiusanelle 2017 Fabio de Beaumont
(84/100)

In questo articolo