Ecco l’archetipo del “vinino” affascinante, Fleurie

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Quando, il nell’ottobre del 2009, pubblicai su InternetGourmet il mio “Elogio del vinino – ovvero – Manifesto per la piacevolezza dei vini da bere”, avevo in mente alcuni punti di riferimento perché ci si potesse orientare verso dei rossi che si bevessero con facilità, ma che, insieme, non cedessero per nulla alla banalità, e anzi esprimessero appieno la loro appartenenza territoriale.

Uno era evidentemente il “mio” Bardolino, e lo guardavo in una dimensione prospettica, ché allora la denominazione della mia terra natia era ancora molto lontana dal tornare ad esprimere quegli standard di qualità che le erano invece stati propri sul finire dell’Ottocento e nella prima metà del Novecento.

C’erano poi i vari rossi fatti con la schiava nell’Alto Adige, e di certo non mi sbagliavo a cercare in quella direzione.

Parimenti, per me era fondamentale riferirmi al Beaujolais e in particolare a due dei cru di quella che talvolta chiamo, semplificando forse un po’ troppo, la “Borgogna del gamay”, ossia Morgon e Fleurie.

Fleurie, in particolare, resta per me, nelle sue migliori espressioni, il faro di chiunque abbia a cuore le sorti del “vinino”, e cioè del vino che non voglia la concentrazione, bensì la beva, ma che vi si orienti sfoderando un’eleganza estrema e un perfetto senso del terroir.

Ne ho avuto ennesima conferma stappando in questi giorni una bottiglia del Fleurie Clos du Pavillon 2014 del Domaine des Marrans. Be’, se siete curiosi di capire che cosa intendessi quando parlai del “vinino”, procuratevene una bottiglia e bevetelo. Attenzione, ho detto “bevetelo”, non “assaggiatelo”, perché questo è un vino che non ci si può limitare ad assaggiare. Vuole essere bevuto, e va giù che è una meraviglia, e insieme, tuttavia, ha un fascino da rosso “serio”, e dunque frutto nitidissimo e spezia ammaliante e tannino che richiama il velluto.

Per me, per la mia idea di vino, è un gran bel bere.

Ho visto che La Revue du Vin de France gli ha attribuito 17 ventesimi, che è un’ottima valutazione. Secondo me, in termini di piacevolezza, vale anche di più, come vedrete qui sotto.

Fleurie Clos du Pavillon 2014 Domaine des Marrans
(92/100)

 

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