Femmes et Vins de Bourgogne

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C’è uno stile femminile nel vino? Dopo molti anni di degustazione faccio fatica ad attribuire qualità specifiche a cantine condotte da donne. Nel senso che, certo, c’è una sensibilità femminile, ma non sempre questa si riflette nel vino. Ci sono poi interpretazioni diverse, territori diversi ed esperienze diverse. La capacità del produttore è di interpretare queste differenze lasciando parlare il terroir. Se il produttore donna sia in grado di capire con più efficacia la peculiarità di una zona, intervenendo meno sul vino, è una questione delicata e che non mi piace generalizzare troppo.

Al proposito voglio parlare di un tasting collaterale ai Grands Jours de Bourgogne. L’evento si chiama Exception Elle, l’associazione delle Femmes et Vins de Bourgogne, creata da sei viticoltrici nel 2000.

Queste le note di degustazione dei vini di alcune produttrici.

Domaine Comte Sénard
Corton Blanc 2013: piccola produzione di bianco su questo grande terroir da rossi (in tutto 10 produttori). Fine, minerale, ricco e con un grande allungo. Grande vino. (95/100)
Corton Clos du Roy Grand Cru 2013: il vino iconico della maison. Reticente al naso, leggero, elegante, sembra da vendemmia non diraspata. Delicato e molto lungo, pazienza. (93/100)
Aloxe Corton 1er cru 2013: colore leggero e naso di pinot di vecchia scuola. Snello, senza concessioni al modernismo, e questo non è proprio un difetto. Tannini veri. (88/100)

Cècile Tremblay
Chapelle Chambertin Grand Cru 2014: la classe di un grande terroir per un palato magnifico, peccato che sarà al suo apogeo tra 20 anni. Impazienti astenersi. (94/100)
Chambolle-Musigny 1er Cru les Feusselottes 2014: molto indietro ma con un potenziale notevole. Materia di alto livello e vinificazione rispettosa. (92/100)
Morey Saint Denis 2014: grande naso florale, complesso, finalmente una grande finezza e un rispetto del terroir. Chapeau. (90/100)

Domaine des Malandes
Chablis 1er Cru Vau de Vey 2014: la mineralità che ci si attende dal cru, floreale, fine e di eccellente lunghezza. (90/100)
Chablis Vieilles Vignes Tour Du Roy 2014: uno Chablis didattico, fresco e succoso, agrumato e di ottima beva. (84/100)

Domaine Tortochot
Gevrey-Chambertin 1er Cru Lavaux Saint Jacques 2014: provato in un momento non facile per il vino, che doveva digerire il legno di affinamento. Sono pronto a scommettere che sarà grande tra qualche anno. (90/100)
Charmes-Chambertin Grand Cru 2014: qui il vino è prigioniero del legno, sembra un vino australiano (non dei migliori). (84/100)
Gevrey-Chambertin Les Corvées 2014: ridotto, un po’ corto e tannico. Da rivedere. (78/100)

Domaine Courtault et Michelet
Chablis 1er Cru Beauroy 2014 Courtault: naso pietroso, una bella purezza come ci si attende da uno Chablis di razza. Finale molto buono. (89/100)
Chablis 1er Cru Mont de Milieu 2014 Courtault: tra i più fini, floreale ed erbe, sensazione di lievito. (84/100)
Chablis Michelet Vieilles Vignes 2014: naso più minerale, la nota vegetale rimane ma più integrata al frutto, c’è più concentrazione. (82/100)
Chablis 2014 Courtault: bella purezza su note vegetali di peperone verde. (80/100)

Domaine Heresztyn-Mazzini
Morey-Saint-Denis 1er Cru Les Millandes 2014: 50% di grappoli interi. Nota floreale in grande evidenza, intrigante, palato tonico e molto giovane. Da attendere. (86/100)
Gevrey-Chambertin Vieilles Vignes les Songes 2013: vigna di 80 anni, vinificata al 50% in grappoli interi, 30% di legno nuovo. Al naso il frutto è fresco, poi entra una nota fumé. Sembra un vino che ha tutto per evolvere favorevolmente e per assorbire il legno. (82/100)
Gevrey-Chambertin Vieilles Vignes Les Jouises 2013: vigne su terreno più al sud e su suolo più argilloso. Ancora un vino dal frutto ben definito, largo e con tannini ben presenti. (81/100)

Domaine Nathalie et Gilles Fèvre
Chablis Grand Cru Les Preuses 2013: già si cominciano a sentire note di una certa complessità, mineralità evidente. Fine, lungo, vibrante. (86/100)
Chablis 1er Cru Vaulorent 2014: note di miele, cannella, una bella purezza e una discreta persistenza. (80/100)
Chablis 2006 (magnum): un vino che non era al meglio della sua forma, poco dinamico. (77/100)
Chablis 2015: giovane, note vegetali. (76/100)

Domaine Millet-Jugnet
Bouzeron 2013: aperto, facile, una buona interpretazione dell’aligoté. (84/100)
Mercurey Rouge 2013: molto frutto (pesca) ma purtroppo un palato dolce e molle. (77/100)

Domaine Jacques Prieur
Corton Bressandes Grand Cru 2006: figlio di anni in cui si andava giù pesanti col legno. Ne deriva un finale troppo asciugato dal rovere, che copre l’indubbia materia prima di partenza. (83/100)
Puligny-Montrachet Les Combettes 1er Cru 2014: vino ricco e ben costruito, ma troppa presenza del legno, il finale è molto vivace, forse serve del tempo. (82/100)
Bourgogne Pinot Noir 2014: vino gradevole e facile. (78/100)

Château de Vinzelles
Pouilly Vinzelles Climat Les Pétaux 2014: il più sottile e lungo, note di agrumi, materia prima molto buona. (83/100)
Pouilly Vinzelles 2014: facile, semplice, simpatico e beverino. (80/100)
Pouilly Vinzelles Cuvée Vauban 2014: più minerale, note di terra, lunghezza accettabile. (80/100)

Vitteaut Alberti
Cremant de Bourgogne Cuvée Agnès: 30 mesi sui lieviti per uno spumante molto fruttato, pulito, vinoso e dalla spuma abbondante. (83/100)
Cremant de Bourgogne Blanc de Noirs: secco ed asciutto, teso e maturo. Finale di mela verde, non una grande complessità. (77/100)

Domaine Anne Gros
Échezeaux Grand Cru 2014: molta materia, al momento però coperta da tanto legno. (82/100)
Nuits-Saint-Georges 2014: ferroso, fresco e pulito, bei tannini. (80/100)
Bourgogne Rouge 2014: un vino disponibile, fruttato, aperto, quasi troppo, sembra mancare la spontaneità del terroir. (76/100)

Domaine Clotilde Davenne
Chablis Grand Cru Montmains 2006: convincente, giusta evoluzione e minerale, marino (ostrica). Non ha molta concentrazione ma si beve bene, finale di petrolio. (82/100)
Chablis 1er Cru Montmains 2014: note verdi di vegetale nobile, potente e con una buona lunghezza. (81/100)
Saint Bris Vieilles Vignes 2012: bel naso minerale e florale (biancospino). Anche in bocca è piuttosto interessante. (78/100)
Chablis Grand Cru Bougros 2013: il passaggio in legno non si rivela dei migliori, note di burro, ricotta. Un vino stanco. (76/100)
Irancy 2012: un vino semplice e un po’ troppo vegetale. (76/100)
Chablis Grand Cru Le Clos 2013: un vino di risentire, molto impattato dai solfiti e totalmente chiuso. (75/100)

Domaine Chevalier Père et Fils
Corton Grand Cru Rouge 2013: un vino ben fatto ma per me non all’altezza di un grand cru. Ha una buona freschezza. (80/100)
Ladoix 1er Cru Les Corvées 2013: alcolico e vegetale, gradevole ma senza complessità. (77/100)

Domaine Patrick Javillier
Mersault les Clousots 2014: andiamo meglio ma di poco, nota di lievito che impatta il vino. (80/100)
Mersault Les Tillets 2014: un lieu-dit molto interessante ma a mio avviso interpretato con poco rispetto del terroir. (77/100)

Domaine Luis Chenu & Filles
Savigny 1er Cru Aux Clous 2014: facile e semplice nel senso buono del termine, un bel frutto di ciliegia fresca, una certa tannicità nel finale. (80/100)
Savigny Rouge 2014: vino poco tonico. (74/100)
Savigny Haut Jarrons 2014: qualche aroma di ciliegia, ma il vino è troppo duro. (73/100)

Domaine Caroline Bellavoine
Maranges 2014: inizialmente paga una certa riduzione, poi è meglio, più fruttato, ma ancora un po’ vegetale. (79/100)
Bourgogne Hautes Côtes de Beaune 2014: forte nota vegetale, presenza aromatica, chiude però corto e tannico. (76/100)
Bourgogne 2014: vino non notato per un tappo difettoso (lo scrivo perché ancora non si è capito che queste cose non devono succedere, specie con vini più semplici come quello in questione)

Domaine Michel et Chantal Martin
Chorey-Les-Beaune 2014: vino simpatico anche se legnosetto, non ha abbastanza materia per tutto questo rovere. (78/100)