Evviva, la Camera ha detto sì al Testo Unico del Vino

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Si chiama “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e commercio del vino”. In modo più sintetico viene definito il “Testo Unico del Vino”. La Camera l’ha approvato ieri. Il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina lo definisce “un risultato storico”. Di fatto, se il provvedimento passerà anche l’esame del Senato, il settore vinicolo avrà (finalmente) un’unica normativa di riferimento: otto titoli e novanta articoli per razionalizzare il guazzabuglio di leggi esistenti.
Il testo non l’ho ancora potuto visionare nella sua stesura definitiva. Si sa tuttavia che si dovrebbe avere finalmente chiaro il contesto nel quale le cantine potranno realizzare l’accoglienza e l’ospitalità dei turisti. Parrebbe ci fosse l’intenzione di adottare un sistema sanzionatorio “meno soffocante” per le cantine attraverso l’introduzione della possibilità del ravvedimento operoso e la riduzione delle sanzioni amministrative nel caso di violazioni riguardanti le comunicazioni formali. Oppure dovrebbero esserci novità in materia di semplificazione delle comunicazioni da effettuare all’Ufficio territoriale del Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) in merito alla planimetria dei locali degli stabilimenti enologici.
Vedremo i contenuti.
In ogni caso, avere un unico testo di riferimento sarebbe già di per sé una novità.