Ci ciàpo, ciàpo

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“Ci ciàpo, ciàpo”.

Per chi non ha confidenza con il dialetto veneto, traduco: “Chi prendo, prendo”. Pittoresco modo di dire che mi evoca immagini di soldati impacciati e inesperti, investiti nel loro ruolo senza una benché minima strategie d’azione. Buffi, per niente pericolosi, ma in fervente smania di far fuoco.

Ma se cambiamo l’arma tra le braccia, il “ci ciàpo, ciàpo” può avere effetti meravigliosi e straordinari.

Stamattina io mi sento una soldatessa armata d’amore.  Le cartucce traboccano da ogni taschino e si sparano solo a sfiorarle. Non c’è sguardo spinato che possa fermarmi, cuore blindato che tenga, nessuno è al sicuro. Attenti a voi che mi siete vicini perché… ci ciàpo, ciàpo!