Quando sono al ristorante con mio marito, se cibo e vino non catturano l’attenzione, ci pensa lo smartphone a farlo. La conversazione langue e dopo un po’ mi ritrovo ad osservare i vicini di tavolo: come sono seduti, come tengono le posate, gli atteggiamenti, e via discorrendo.
Proprio oggi, a pranzo, mi sono trovata nella situazione giusta per fare ciò e lo “spettacolo” è stato bello.
Due tavoli più in là del nostro, un’anziana coppia conversava vivacemente ridendo spesso di gusto.
Che fossero clandestini? Che avessero bevuto un bicchiere di troppo? Non mi è parso e francamente non mi è neanche interessato. Li ho trovati semplicemente felici e coinvolti da un’affettuosa complicità.
Forse ho lavorato di fantasia, ma il fatto è che la loro immagine mi è piaciuta e mi ha fatto ripromettere di lasciare a casa il telefonino le prossime volte che andrò al ristorante con il mio lui. Inizierò io, e forse il lui prenderà esempio. Potremo riappropriarci della nostra reciproca compagnia, e magari fra un po’ di anni qualcuno potrà pensare che siamo anche noi… un bello spettacolo.