Metà del vino che diamo agli inglesi è Prosecco

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Brexit o non Brexit, il Regno Unito resta un mercato importantissimo per il vino italiano. Lo dicono tutti. Ma la questione è sapere “quanto” sia importante, e soprattutto che cosa gli vendiamo ai bevitori della terra d’Albione. Anche perché se le cose dovessero andar male…

Be’, un’analisi sulle importazioni britanniche di vino la leggo sul magazine inglese Decanter e si basa su un’elaborazione fatta dall’Iwsr (International Wine and Spirit Research) per conto di Vinexpo, che è la fiera vinicola di Bordeaux. Ebbene, siamo quarti, si sappia. Ai sudditi di sua maestà la regina nel 2016 abbiamo venduto circa 176 milioni e mezzo di bottiglie di vino. Più della metà, se le mie stime non mi ingannano (e penso di no) sono bottiglie di Prosecco.

Chi c’è al primo posto? Forse i francesi? Nossignori, i primi venditori di vino sul mercato britannico sono gli australiani. Nel 2016 l’Australia ha piazzato qualcosa come 294 milioni di bottiglie. Subito dopo – udite udite! – vengono gli americani. Sissignori, gl’inglesi bevono vino che viene dagli Stati Uniti, e anche tanto: quasi 188 milioni e mezzo di bottiglie. I francesi sono terzi, appena un po’ sopra di noi, a 180 milioni di bottiglie.

Dietro l’Italia ci sono la Spagna, a quota 147 milioni e mezzo di bottiglie, il Cile, con 135 milioni e mezzo di pezzi, e più staccato il Sud Africa, a quota 111 milioni e mezzo.

Come andrà in futuro? Secondo “gli esperti” – così scrive Decanter – i consumi interni di vino caleranno sul mercato britannico, probabilmente perché ci saranno meno soldi da spendere, e a conquistare quote di mercato sarà il Cile, probabilmente perché vende a prezzi più bassi. Ma noi confidiamo nelle bollicine. Del Prosecco, of course. Perché, come leggo dalle parole dell’amministratore delegato di Vinexpo, il calo delle vendite sarà controbilanciato dall’increased volume of sparkling wine, dall’incremento dei volumi di spumanti, oltre che da uno spostamento verso i vini premium.

Cheers.