Rivesaltes è una località del sudovest francese, nella regione dell’Occitania, dipartimento dei Pirenei Orientali, al confine con la Spagna. La tradizione di Rivesaltes è quella del vin doux naturel, ossia quel vino che si produce “mutizzando” con l’alcol il mosto in fermentazione, in modo che da bloccare definitivamente la trasformazione degli zuccheri. Quanto sono fatti bene, i Rivesaltes diventano vini estremamente complessi, pressoché eterni.
Cazes è il nome di spicco del mondo produttivo del Rivesaltes. All’interno della cantina, nel cortile, c’è anche un piacevole ristorante, La Table d’Aimé. Di tanto in tanto, l’azienda esce con qualche selezione molto particolare e piuttosto rara. Qualche anno fa, riuscii a procurarmi una bottiglia del loro Rivesaltes 1961, prodotto in appena seicento pezzi. Un vino fortificato lunedì 21 agosto 1961, messo in botte domenica 24 marzo 1962 e imbottigliato venerdì 6 gennaio 2012. L’avevo messo da parte per una “occasione speciale”. L’occasione, familiare, è arrivata e ho stappato il vino. Meraviglioso, come lo sono i grandi vini della grande annata ’61.
Per dare l’idea della sua complessità e dell’evoluzione caleidoscopica che è riuscito a esprimere nel calice, riporto di seguito le sensazioni che ci ho trovato man mano e che mi sono appuntato.
Acqua di mare.
Alghe essicate.
Zuppa di miso.
Salsa di soia.
Zenzero candito
Polpa di tamarindo.
Nocino.
Sale affumicato.
Soba in brodo.
Buccia di mandarino.
Cappero salato.
Fiori essiccati.
Mandorle salate.
Fico caramellato.
Miele di castagno.
Tabacco bagnato.
Mobile antico.
Mirto.
Croccante al miglio.
Timo.
Sesamo tostato.
Kumquat maturo.
Origano.
Poi ho smesso di scrivere descrittori. Non perché non ce ne fossero altri. Semplicemente per godermi il vino in assoluto relax. Ho aggiunto solo: allunga, stacca, evolve, balla, fa le piroette, gioca.
I grandi vini hanno un carattere del genere. Il 1961 è stato un anno di magie.
Rivesaltes 1961 Cazes
(100/100)
