Il Selciata di Gianni

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Galeotto fu Facebook. Così è nato un simpatico scambio di battute con Gianni del Sette che il giorno del mio compleanno mi ha inviato un biglietto di auguri insieme al Selciata 2014. Può sembrare strano ma ricevere una bottiglia direttamente dal produttore, mi dona una grande emozione. So che in quel vino troverò un po’ di lui, del suo tempo, della sua attesa e della sua fatica. È un regalo che vale il doppio. Soprattutto in questo caso perché è una produzione piccolissima di cinquanta bottiglie. Una casera in mezzo ai vigneti, in compagnia di un caro amico, con il camino acceso e la costata di manzo sulla brace è stato il momento giusto per aprirla. Il primo sorso ha rivelato tutta la sua schiettezza. Bevuto con la carne, è stato un ottimo alleato e un amico genuino. Gianni è un ex marinaio di leva, ha passato una vita dietro a un tavolo da disegno tecnico e ora lavora la sua terra a Montecchio (Terni). “Mi piace fare olio e vino, è un potentissimo antidoto per evitare il rincoglionimento senile” dice. Ha settanta viti di cabernet sauvignon e fa il vino nella sua cantina. Dieci giorni di macerazione sulle bucce con il 50% dei raspi, svinatura, aggiunta del torchiato al vino fiore. A dicembre il primo travaso, separazione del vino dalla feccia e maturazione in acciaio. Imbottigliamento a maggio e tre mesi di affinamento poi la prima degustazione con gli amici. Che meraviglia! Sono onorata di far parte della categoria dei degustatori amici. Due parole “Senza Filtri” mi sembrano un modo carino per ringraziare.

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