La bottiglia è, come dire, surreale, molto stile anni Sessanta o giù di lì: sopra al tappo ci sta una bombetta in plastica. Sì, la bombetta, il classico cappello degli operatori d’antan della City londinese. Ecco, la bottiglia è quella del Broker’s Gin, e il broker, si sa, è l’intermediario assicurativo e finanziario, quello che veste in grisaglia e ha la bombetta in testa e l’ombrello immacolato, che non viene aperto neppure se scende il diluvio universale. Ecco, l’icona classica del broker londinese è raffigurata in etichetta, e la bombetta fa da copritappo. Be’, se la bottiglia l’avessi solo adocchiata sugli scaffali di qualche magazzino, vestita in questa maniera mi sarei guardato dal comprarla. Il fatto è che da qualche parte di questo gin avevo letto buone cose – accidenti, non mi ricordo dove – e dunque ho provato a prenderlo. Volete che vi dica? Sono stato soddisfatto dell’acquisto.
Fa 47 gradi di alcol, è un London Dry Gin (il London è uno stile, per capirci) e viene prodotto dalle parti di Birmingham in una vecchia distilleria.
Secco, molto secco, assolutamente secco. Propone i profumi del ginepro, della scorza d’agrumi e del pepe. Un che di liquirizia, anche piuttosto insistente, e dunque convincente. E un accenno d’affumicato.
Per chi ama i gin senza fronzoli. Col vantaggio di un prezzo “umano”: sui 24-25 euro in bottiglia da 0,70.
Broker’s London Dry Gin
(88/100)