All I want for Christmas is… wine!

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Sulle note di “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey, il Natale si ripresenta ancora una volta nei miei pensieri. Vorrei sentirmi anche io gioiosa, spensierata e felice per le festività imminenti come i protagonisti di quelle campagne natalizie che, purtroppo, sembrano aver perso qualsiasi traccia di novità e fantasia.

Ma la famiglia della Mulino Bianco non esiste, e nemmeno la casa della Barilla. Dagli uffici marketing alle prese con la pubblicità di Natale, ai venditori che cercano di rifilarti gli ultimi prodotti, alle agenzie di comunicazione che devono guadagnarsi la fiducia dei clienti per il prossimo anno. Nella frenesia generale, il fattore comune che tutti condividiamo in questi giorni è uno solo. Incubo, terrore, preoccupazione, ansia: i regali di Natale.

Trovare qualcosa di semplice ma apprezzabile è diventato un problema: abbiamo già tutto il “regalabile” possibile, ma continuiamo comunque a cercare l’idea geniale, la spettacolarizzazione, la sorpresa che lascia tutti a bocca aperta. Come si fa? Tanto, l’anno prossimo, si ripresenterà lo stesso problema… Fatalista, eh?

Nel tentativo di non essere ibernata in queste giornate gelide, penso a cosa poter regalare agli amici più cari. Cerco ispirazione nelle decorazioni Natalizie. Il rosso è ovunque, ma per me è solo il colore del Radicchio di Treviso igp e del Primitivo di Manduria doc.

E perché no? Tutti apprezzano una buona bottiglia di vino. Posso sceglierla sul gusto del ricevente, sul suo stile di vita e anche sul suo carattere. Un Soave all’amica delicata e sensibile, un Gewürztraminer al più posh e un buon Amarone a chi ha bisogno di essere consolato.

Le cantine, quelle belle, hanno ancora necessità del nostro passa-parola. Una buona strategia di comunicazione non sempre funziona senza la voce diretta delle persone.

E poi, una bottiglia racconta: dalla forma, all’etichetta, al suo contenuto. Passito, fruttato, delicato, corposo. Attraverso il vino, diciamo tanto di noi stessi e di quello che vogliamo comunicare a chi lo regaliamo. Il vino è emozione, compagnia, amicizia, ilarità. E il Natale, alla fine dei conti, non significa proprio questo?

C’è stata una campagna tanto criticata quest’anno, non vorrei citarla ma… “Un cappello, un paio di guanti, un panettone, un Nero d’Avola. Secondo te, cosa la farebbe felice?”. Azzarderei un Nero d’Avola.

Buon Natale!

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