Scelgo, gratto, spalmo e mangio.
Disegno dopo disegno ho sperimentato: i gessetti colorati nutrono. Nutrono la parte giocosa che ci accompagna a qualsiasi età, la fantasia, il senso del tatto.
Eppure a lungo li ho snobbati, relegati a ricordi scolastici di interrogazioni alla lavagna e impronte polverose sui vestiti. Ma un annetto fa ho scoperto che stavo sbagliando. L’ho capito tornando sui banchi, a scuola di “ascolto visibile” (come Flavia, la mia Maestra, chiama il suo corso di Arte terapia). Una rivelazione dalle mille sfumature. E se l’anagrafe dice che sono luminosa perché ho tanti lustri sulle spalle, questa scuola lo conferma. Mi fa brillare gli occhi ogni volta che la frequento e poi li accende di commozione quando la meraviglia per ciò che insegna mi fa scendere una lacrima.