Mi sono sentita mamma e zia, insegnante e allieva, voce e strumento. Un cocktail di emozioni mi ha ubriacata mentre, in un teatro parrocchiale, ero spettatrice alle prime armi di un saggio musicale.
Gioia, paura, eccitazione si sono mescolate agli applausi e alle luci dei piccoli schermi, fissi a immortalare le esibizioni di giovani artisti.
Il piccolo batterista che non si vedeva sporgere oltre i tamburi (ma si sentiva alla grande!).
La ragazzina timida con una voce calda e sicura, da pelle d’oca, e il ragazzino burlone che, in procinto di cantare, correva via dal palco e ritornava appena in tempo per l’attacco.
E poi c’era la nonna seduta vicino a me, che batteva il ritmo sulle ginocchia mentre la nipote faceva il suo assolo di chitarra elettrica.
L’amore per la musica e i suoi praticanti riempiva l’aria, respirarlo in quel modo è stato nuovo e mi è piaciuto.
Angelo
Come hai descritto bene le tue emozioni!