Alberto Zenato a capo delle Famiglie Storiche

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Alberto Zenato è il nuovo presidente delle Famiglie Storiche. A passargli il testimone è Maria Sabrina Tedeschi, che ha guidato il sodalizio di produttori di Amarone negli ultimi tre anni. Prima di lei alla testa del gruppo c’erano stati Sandro Boscaini e Marilisa Allegrini. Vicepresidenti sono stati eletti Giuseppe Rizzardi e Giordano Begali. L’associazione è al suo decennale: venne fondata nel 2009 e oggi riunisce tredici realtà: Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre d’Orti, Venturini e Zenato.

“Sono orgogliosa di lasciare nelle mani di Alberto Zenato un gruppo forte e solido, coeso e capace di lavorare insieme con lungimiranza e per il bene del territorio”, ha detto Maria Sabrina Tedeschi, che aggiunge: “Non è stato tutto semplice. A fronte di tanto impegno profuso e di un continuo dialogo con le istituzioni, mi spiace – come auspicato da tanti colleghi del territorio e dalle stesse istituzioni – non aver chiuso durante la mia presidenza il contenzioso promosso dal Consorzio. Da questo punto di vista però posso affermare di aver fatto il possibile perché sia io personalmente, sia tutti gli associati delle Famiglie abbiamo dimostrato massima disponibilità in proposito, dichiarandoci anche disposti ad accettare, per il bene della denominazione, tutte le richieste che il Consorzio ha formulato in giudizio. Purtroppo, evidentemente, neppure questo è stato ritenuto bastevole, ma per la continua crescita qualitativa e culturale del territorio, il dialogo deve comunque continuare”.

Alberto Zenato, dal canto suo, ha ricordato che “viviamo un periodo che richiede particolare attenzione e impegno nel salvaguardare l’immagine dell’Amarone come prodotto d’eccellenza nel mondo. L’aumento delle superfici vitate, la richiesta crescente del Ripasso, indissolubilmente legato alla produzione dell’Amarone, la maggiore produzione di Amarone stesso, sono segnali che devono trovare riscontro in una concreta strategia che non ne mini la qualità e la presenza sui mercati italiani ed esteri”. E si ripromette “di continuare, e favorire, un dialogo propositivo con le istituzioni, lavorando su temi concreti per mantenere alta la qualità dell’Amarone e dei vini della Valpolicella”, ma anche di “consolidare i mercati storici come Stati Uniti, Canada e Nord Europa insistendo sull’esclusività e preziosità dell’Amarone e aprire la strada verso nuove aree in particolare asiatiche, in cui è fondamentale far conoscere la storia, la cultura e il lavoro che ogni famiglia sa esprimere con una personale interpretazione, ma con un linguaggio comune: il rigore, la tradizione, la passione”.