Premetto: è molto, molto buono. Un grand’olio. Tuttavia, quest’extravergine lo ritengo “grande” anche per il progetto che vi è sotteso. Ché, anche in campo olivicolo, si fa un gran chiacchierare di biodiversità, ma in questo caso si è in presenza di quel che si può ottenere se vi si dedica davvero cura e passione.
L’olio in questione si chiama TreFòrt, che è la fusione del nome di due rarissime e ormai pressoché scomparse varietà d’olivo dell’Alto Garda veronese, il trép e il fòrt. Ve ne sono ormai pochissimi esemplari, plurisecolari. A soppiantarli è stata la più affidabile e produttiva casaliva, che è diventata, nel tempo (nei secoli), pressoché monocoltura negli uliveti del tratto nord del Garda.
Credo che il trép (il nome è lo stesso che i pescatori riconoscono al lungo e profondo fiordo che costituisce la porzioni settentrionale del lago) e il fòrt siano tra le varietà più antiche impiantate da queste parti, forse già mille anni orsono, quando i monasteri di San Colombano di Bobbio e poi di San Zeno di Verona, e accanto ad esso la chiesa di Santa Maria in Organo, sempre veronese, e poi il monastero di Santa Giulia di Brescia destinarono i possedimenti gardesani alla produzione d’olio, necessaria per illuminare le chiese e per i riti cristiani.
Ecco, a recuperare il trép e il fòrt è stato Paolo Bonomelli, produttore ultrapremiato che ha frantoio e boutique olearia (la chiama proprio così, Boutique Olive Farm) a Torri del Benaco.
Quello del TreFòrt è un progetto che ha preso avvio nel 2001 a partire da un centinaio do esemplari secolari di olivi di queste due varietà presenti negli oliveti che erano stati acquistati dal padre negli anni Cinquanta.
L’olio, dicevo, è buonissimo in sé, ma la sua storia lo rende, oltre che raro, straordinario. E unico.
Ha dunque, l’extravergine TreFòrt, spiccatissime presenze vegetali di erbe di prato e di campo, sfalciate da poco. Tarassaco, cicoria selvatica, rucola. Oliva verde. Struttura solida, un bell’amaro, un piccante perfettamente integrato.
Olio extravergine di oliva TreFòrt 2016 Paolo Bonomelli
(92/100)
Davide Arrigoni
Mi piacerebbe comprare 15 piante e aggiungerle al oliveto di 80 di ulivo Grazie
Angelo Peretti
Mi dispiace, ma il nostro è un giornale, non un vivaio di piante. Ad ogni modo, ritengo che non esistano vivaisti che abbiano disponibilità di questa varietà di olivi, antichissima e rara.