A Taggia terza edizione della festa dell’olio extra vergine d’oliva di taggiasca, conosciuto in tutto il mondo per la sua delicatezza e la sua particolare nota di mandorla e pinolo, che conferiscono eleganza ai piatti senza mai sovrastare. L’oliva taggiasca è un bijoux, piccola e succulenta, fa parte di quegli ingredienti della cucina italiana come le alici ed i capperi, che non dovrebbero mai mancare in dispensa.
Hanno contribuito alla fama di quest’olio e di queste olive, ambasciatori come la famiglia di Franco Roi, che annuncia la prossima apertura di “Roi Asilo Republic”, un ex asilo che diventerà frantoio e ristorante, dove sarà possibile frangere le olive e portarsi a casa la propria spremitura o partecipare a serata a tema olio.
Altro ambasciatore dell’oliva è Ivan Lombardi efficiente assessore, nonché cuoco del ristorante Playa Manola di Arma di Taggia e ideatore di MediTaggiasca. Ivan sottolinea la necessità di far conoscere il territorio, perché dietro questo grande olio ci sono luoghi di rara bellezza che vanno dalla Valle Argentina al mare. Taggia oltretutto ha chiese, oratori, il santuario della Madonna Miracolosa con 14 cappelle, il convento di San Domenico dove si può alloggiare in confortevoli celle che “aiutano a sentirti più vicini all’Infinito” recita il sito internet.
Le straordinarie qualità dell’oliva e del suo olio sono state esposte a MediTaggiasca in ogni variante, dal salato al dolce, in uno show cooking condotto da Luigi Cremona che con Witaly è tra gli organizzatori della manifestazione.
Gli chef protagonisti di questa terza edizione: Cristiano Tomei de “L’imbuto” di Lucca, Giorgio Servetto de “La Locanda dell’Asino” di Savona, Luca Collami di “Baldin” di Genova, Giancarlo Borgo de “Le Macine del Confluente” di Badalucco, Giuseppe Ricchebuono de “Il Vescovado” di Noli, Manuel Marchetta di “Motobarca Patrizia” a Sanremo, Andrea Setti della “Pasticceria Setti” e Fabrizio Tesse della “Locanda di Orta”. Ospiti quest’anno chef stellati francesi come: Marcel Ravin del ristorante “Le Blu Bay” del Principato di Monaco, Christophe Dufau di “Les Bacchanales” a Vence e Geoffrey Poësson di “Le Badiane” a Sainte-Maxime.
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