Il gin di Brooklyn

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Si chiama Brooklyn Gin ed è fatto a New York. Sa di ginepro (che viene pestato manualmente) e di quelle bucce d’agrumi (pelati a mano) che vengono impiegate per dargli aroma. Degli agrumi ha anche la freschezza, che lo rende gradevolissimo. E sfoggia una considerevole eleganza, tant’è che mi parrebbe uno spreco usarlo con la tonica. “It’s good enough to drink on its own and we’re proud of that”, è buono abbastanza per essere bevuto da solo e siamo orgogliosi di questo, confermano sul sito aziendale. Capisco la fierezza, assolutamente giustificata.
Poi, sono fieri anche di fare tutto a mano, i tre soci di questa piccola distilleria, e così producono trecento bottiglie ogni tre giorni, roba sostanzialmente artigianale. “We’re three guys with one Copper Pot Still. We take three days to make 300 bottles of gin. Unlike mass-produced factory gins, we do everything by hand”, nuovamente confermano sul sito.
Ah, è bella anche la bottiglia.
Brooklyn Gin
(90/100)

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