Chiamasi nemesi la “vendetta che ripara i torti mediante la punizione dei colpevoli”, come da definizione tratta dal dizionario Sabatini Coletti. Bene, la mia nemesi enoica l’ho ricevuta allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre.
Contesto: serata al Palasport di Montichiari, Brescia. Spettacolo – e che spettacolo! – di Natalino Balasso, veneto polesano dalla comicità travolgente. In sintesi: ci si piega in due dal ridere.
Si avvicina la mezzanotte. Balasso annuncia che a ogni fila di poltrone verranno distribuite bottiglie di spumante per il brindisi al nuovo anno. Bene.
Ora, sei in provincia di Brescia. Magari verrebbe da pensare che il brindisi di mezzanotte si faccia con le bolle di casa, che “sarebbero” quelle del Franciacorta.
E no, invece! Macché Franciacorta.
Del resto, sciocco io a non pensarci. Gli indizi erano chiari.
Di dov’è Balasso? È veneto. E qual è la bolla che oggi spopola urbi et orbi? Il Prosecco. E da dove viene il Prosecco? Dal veneto. E cosa volete che ci potessero offrire allo scoccare della mezzanotte? Ma il Prosecco, no?
Ok, per me champagnista incallito, è stata una nemesi mica da poco – no? – il dover brindare al nuovo anno col Prosecco, perbacco!
E c’era anche un altro indizio che avrebbe dovuto farmi capire da subito addirittura anche la marca del Prosecco di mezzanotte. L’indizio erano le coperture delle poltroncine. Dovunque il marchio Geox. Chiaro?
Geox, le scarpe. Ovvio, no?
Spiego. La Geox è l’azienda di Mario Moretti Polegato. Il quale Mario Moretti Polegato è anche produttore di vino. Di Prosecco. Il Prosecco Villa Sandi.
Ecco. Ho brindato al nuovo anno col Prosecco di Villa Sandi.
(Ora, lo dico sommessamente, ché sennò magari i prosecchisti si gasano, ma me ne sono anche versato un secondo bicchiere: mela, fiori, sottile morbidezza, andava giù con disarmante semplicità, il che la dice lunga sul perché il Prosecco abbia un successo planetario.)
4 comments
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enrico
Anche a me, amante del metodo classico fino al midollo, è toccato bere del prosecco doc al pranzo di Natale con i parenti…..speriamo di bere un po’ meglio nel 2015!!!
Giuseppe Casagrande
Caro Angelo, hai proprio ragione. Brindare col Prosecco non è delitto di lesa maestà. Io, per la verità il giorno di San Silvestro ho brindato con uno Champagne consigliatomi da Gianni Magosso. Ma durante il pranzo di Capodanno ho pasteggiato con uno splendido Cartizze: quello di Villa Sandi, il Vigna Rivetta Brut Docg. Piacevolissimo e nient’affatto dolce con una nota sapida di mela verde e sottofondo di erbe aromatiche. Ripeto: piacevolissimo anche a tutto pasto con un bellissimo retrogusto di mandorla amara. Tra i migliori Cartizze mai assaggiati.
Franco Ziliani (@vinoalvino)
Bacco perdonalo, perché Angelo non sa quello che fa!
Chi comincia a Prosecco a Capodanno finisce per beccarsi Prosecco tutto l’anno. Una prospettiva terrificante, un vero incubo…
#angeloperetti
@Franco. Quello c’era e quello ho bevuto, ergo… sono spacciato. Devo tuttavia confessare che dopo lo spettacolo mi sono bevuto uno Champagne Demi Sec di André Beaufort (portato da casa), ed era un grande bere.