Legno, cotone, legno.
Marmo, asfalto, erba.
Erba, erba, erba…
Al mattino, ogni superficie contattata mi saluta a modo suo.
Il parquet su cui appoggio i piedi appena alzata lo fa con gentilezza; un po’ meno il tappetino del bagno che mi solletica e dà una strigliatina ai pensieri.
La scala e la strada che conducono alla fermata del bus hanno un piglio severo e non cedono sotto il mio passo marziale.
Ma poi, quando arrivo alla meta, un fazzolettino di terra verde e sorridente mi accoglie. Ai miei piedi piace tanto appoggiarsi sull’erba di quel piccolo lembo. È un po’ alta e spettinata, e mentre aspetto la corriera passo da un ciuffo all’altro e mi ci dondolo sopra. Soffice e generosa mi connette alla madre terra, e quest’ultima, con la sua energia, mi offre la miglior colazione di cui ho bisogno.