E basta con questi difetti di tappo!

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Questo non è un articolo, non è un post. Questa è la rendicontazione di un’incazzatura (si può dire? sì, si può dire). Per via dei tappi. Accidenti ai tappi, accidenti al sughero. Tre episodi in una settimana. Tre episodi di ordinarie (già, ormai sono ordinarie) aberrazioni da tappo.
Episodio primo. Un’azienda dei Colli Piacentini mi manda tre suoi vini, due bottiglie ciascuno. Apro la prima, un rosso frizzante: bene. Apro la seconda, un Superiore: tappo. Apro l’altra del Superiore: tappo. Prendo allora la prima delle due bottiglie della Riserva: colatura abbondante di vino da tappo. Ovviamente, tracce di ossidazione e sentori di sughero fradicio. Rinuncio.
Episodio secondo. Quattro vini di un’azienda vicentina. Uno, un rosato, è in Stelvin, in tappo a vite. Gli altri tre vini, due bianchi e un rosso, sono in sughero. Il rosso sa di tappo rinsecchito. Il tappo è in effetti rinsecchito.
Episodio terzo. Voglio rilassarmi in pausa pranzo, in giardino, sotto l’olivo. L’ambientazione sa di estate. Ci vuole un rosé. Apro un Chiaretto: tappo.
Basta, basta, basta! Non ne posso più di tutte queste bottiglie di vino danneggiate dal sughero.
Lo dicevo: questo non è un articolo, è (semplicemente, definitivamente) un’incazzatura.

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2 comments

  1. Armin

    Ecco, e alle presentazioni/fiere del vino in Italia due interessati su tre mi fanno la domanda: “Come mai la scelta del tappo a vite?”.
    La risposta l’hai data tu.

  2. Piona

    purtroppo sono ancora molti consumatori a crede che il sughero sia sinonimo di qualità . Essendo noi produttori di vino con un punto vendita, sentiamo spesso questo commento: ” sughero….chi usa altri tappi è per risparmiare vero,,,?? Bisognerebbe informare meglio anche di questo argomento durante gli innumerevoli corsi di degustazione…….

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