Bistrot 64, un’ottima stella informale a Roma

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Il locale è minimalista, informale. Tavolini di legno con il piano in marmo bianco e niente tovaglia, un bancone all’ingresso degli stessi materiali, al soffitto dei pannelli fonoassorbenti di quelli che si usavano nei cinema, efficaci e capaci di arredare. Accogliente.

Il Bistrot 64 di Roma è un locale dove si sta bene. La cucina di Kotaro Noda è, insieme, solida e creativa. I prezzi, cosa non banale per un locale con la stella Michelin (meritatissima), sono alla portata: 50 euro per il menù degustazione “Semplicemente nostro”, con cinque portate a cura dello chef, e il prezzo scende a 40 euro se si arriva alle 19.30.

Per me resteranno memorabili gli spaghetti di patate burro e alici. Avete letto bene, spaghetti “di” patate. Ghiottissimi e croccanti. Deciso e orientaleggiante il sapore dei lombrichelli all’astice, profumati di basilico, con l’aggiunta della spinta piccante del dragoncello. Tutto giocato sul nero il Rombo All Blacks. A fargli da contrapposizione un dessert non dessert (nel senso che non è troppo dolce e anzi prevale la piacevolissima nota acida) che si chiama Bianco, fatto con yogurt, panna, fragola e cocco. Piatti che parlano alla gola e alla testa. Notevoli.

Vale la pena andarci. Sta un po’ fuori dal centro, nel Quartiere Flaminio, ma alla fin fine sono una manciata di minuti da Piazza del Popolo.

Bistrot 64 – via Guglielmo Calderini, 64 – Roma – tel. 06 3235531

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