Un Sancerre che ricompensa i pazienti

chene_merchand_300

Attenzione al nome esatto della cantina perché i Crochet sono numerosi nella denominazione francese del Sancerre, in particolare nel villaggio di Bué. (Comunque vada non cascate male, perché tutti quelli che conosco sono di alto livello.) Le Chêne Marchand è uno dei cru più reputati di Bué, e in questo 2018 ne abbiamo conferma.

Il vino è affinato in botti da 600 litri (démi-muids), che suppongo non nuove, visto che di legno non c’è proprio traccia. È, direi, un Sancerre blanc da affrontare con attenzione perché è particolarmente chiuso, tutt’altro che immediato. Se non avete mai sentito un sauvignon blanc che non sa di sauvignon, questo è un esempio che più classico non si potrebbe. Ed è il motivo per il quale ritengo i sauvignon di questa zona siano i più interessanti che possiate trovare. Prevale su tutto il terroir, sono quasi del tutto inesistenti le note varietali che affliggono molti vini italiani di questa categoria, troppo spesso preda di aromi prevedibili e unidirezionali.

Nervoso e ficcante, poco accomodante, questo Chêne Marchand, ha il profilo di un vino nordico e rigoroso, lascia intravedere qualche cenno di finocchietto selvatico, cumino ed erbe fresche, la complessità è in divenire e va intuita. La persistenza arriva attraverso una acidità insistente più che grazie ad una materia concentrata, anche se la giusta maturità c’è, eccome. Non semplice, saprà ricompensare i più pazienti.

Sancerre Le Chêne Marchand 2018 Dominique et Janine Crochet
(91/100)