In Val Squaranto c’è la nuova frontiera del Valpolicella

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Dicevo qualche giorno fa che nel territorio delle denominazioni di origine della Valpolicella si nota un crescente fervore localista, o per meglio dire valligiano, consistente nella nascita di gruppi di produttori accomunati dall’appartenenza a singole vallate. Sono stato alla presentazione dell’associazione Valsquaranto (tutto attaccato), composta da sei cantine che hanno vigneti, tutti in conduzione biologica, nella semisconosciuta Val Squaranto (staccato), una valle stretta, ventilata, ricca d’acque e boscosa, nonché inabitabile nelle molte parti scoscese; la valle è ubicata di là dalla Valpantena, e dunque a metà via tra la zona valpolicellese classica e quella dell’est, con il castello di Montorio, sede dell’incontro, a far da simbolo.

Per l’occasione, i sei fondatori si sono uniti con quattro loro colleghi della medesima vallata. Dunque, ho potuto farmi un’idea dello stato dell’arte, così come sono state utili informazioni il pedologo Giuseppe Benciolini, che ha studiato i suoli di tutte le vallate della Valpolicella per conto del Consorzio di tutela, che patrocinava l’incontro. Lo studioso ha spiegato che la Val Squaranto permette di osservare compiutamente le tracce del remoto sollevamento tettonico che interessò quella che oggi è la parte orientale della denominazione valpolicellese. Da quegli arcaici summovimenti terrestri, affiorarono le rocce più antiche dei monti Lessini: rocce marine, più o meno disperse e slavate via, poi, dalle erosioni.

Non so dire se la percezione sia influenzata dalle evocazioni geologiche, ma i vini della Val Squaranto mi pare abbiano un che di sale, il quale li rende gustosi, mentre un’acidità quasi ventosa e montanara li fa dinamici e capricciosi, elementi in passato considerati riduttivi rispetto all’opulenza ricercata da molti mercati, e oggi invece venuti d’attualità. Infatti, in tempi di cambiamenti climatici che portano il frutto a stramaturare sulle vigne e che innalzano gli zuccheri e abbattono l’acidità, la Val Squaranto vinicola possiede in maniera spontanea prerogative altrove disperse, e dunque può dirsi anticamente moderna o modernamente antica (fate voi), perché dà vini di beva eccellente, quando l’uva sia lasciata libera di esprimere il carattere che le deriva dal luogo. Sapidità e tensione acida sono infatti la nota distintiva che ho trovato nei vini, seppure stilisticamente ed enologicamente improntati in maniera diversa. Spero che nel futuro prossimo queste disparità interpretative, nonché qualche tentazione interventista in chiave enologica che occhieggia da alcune bottiglie, si vadano ad assottigliare, perché i fondamentali per fare vini molto territoriali, che siano al passo con i nuovi tempi e che di conseguenza lascino il segno, li ho intravisti. Del resto, lì ha poco senso appellarsi a storie di altri contesti valpolicellesi: le cantine hanno esperienze brevi (la più “datata” incominciò a imbottigliare solo nel 2008), perché le uve, sino a tempi recenti, venivano tutte conferite a cooperative o a grossi vinificatori. Dunque, avanti, coraggio! C’è tanto spazio davanti.

Tra i vini che ho assaggiato, mi sono piaciuti in particolare due succosissimi e vibranti Valpolicella del 2022, fatti da giovani vignaioli: in entrambi i casi, vi ho colto il prototipo di un vino del tutto tipicizzato dall’appartenenza valligiana, e dunque li suggerisco come riferimento da seguire. Il primo, un piccolo fuoriclasse, è dell’azienda agricola Montenigo, che ha imboccato la strada della biodinamica; il secondo è di Villa San Carlo. A chi mi legge, consiglio di approfittare del fatto che questi vini non sono ancora famosi e di andare in Val Squaranto ad acquistarli. Scoprirete una prospettiva pressoché inedita del Valpolicella, e magari avrete anche l’occasione di provare i vini degli altri produttori che hanno promosso l’incontro, e ci troverete cose di sicuro interesse, nei Valpolicella e nell’Amarone.

I dieci produttori li elenco uno per uno qui di sotto e accludo i link ai rispettivi siti, fornitomi da Corinna Gianesini, che ha avuto la gentilezza di invitarmi e ha coordinato la presentazione.

Bronzato – www.bronzatowine.it

Contrada Palui – www.contradapalui.com

Fondo Prognoi – www.fondoprognoi.it

Fratelli Barana – www.fratellibarana.it

Giocaia – www.giocaia.com

Lavagnoli – www.cantinalavagnoli.it

Montenigo – www.montenigo.it

Torre di Terzolan – www.torrediterzolan.it

Val di Venere – www.valdivenere.it

Villa San Carlo – www.villasancarlo.wine