Wegeler, il Riesling e le belle sorprese

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Richard Grosche ha le idee chiare: “Quando vado in cantina, mi dico: hai l’opportunità di fare il meglio, e allora fallo“. La cantina in questione è una fra le più note della Germania, la Weingüter Wegeler, con vigne nella Mosella e nel Rheingau, e lui ne è l’amministratore delegato. Tutte vigne loro. Non comprano uve, non hanno vigneti in affitto. “Il terroir è il nostro biglietto da visita”, sostiene. Mi piace quando sento fare convintamente affermazioni del genere. Poi, di idee che condivido, Groesche, che ho incontrato al ProWein, me ne ha detta un’altra: “Per me il vino ‘base’ dell’azienda è importante, perché è quello che la gente beve ogni giorno e deve indicare chiaramente lo stile della casa“. Benedette parole. È dal vino base che si vede se un produttore è onesto con la propria clientela, se dichiara apertamente la propria identità.

I due vini “base” io li ho provati, e confermo che l’identità territoriale è rispettata. Il Loess è un Riesling Trocken del Rheingau che quando lo avvicini al naso dici “è Rheingau”. Acido, citrico, pulitissimo, lineare. Lo Slate è un Riesling Trocken della Mosella che quando lo annusi dici “è Mosella”. Floreale, resinoso, balsamico, speziato di curcuma. I due nomi, Loess e Slate, indicano i tipi di suoli delle due diverse regioni. Il loess è la roccia sedimentaria del Rheingau. Lo slate è la roccia scistosa della Mosella. Chiaro, semplice.

Grosche viene dal giornalismo del vino. Forse è anche da qui che nasce la sintonia. In fondo, abbiamo storie abbastanza simili. È arrivato alla Wegeler con il cambio di proprietà, nel 2021, quando l’editore Ralf Frenzel e la sua holding hanno rilevato la quota di maggioranza della cantina fondata da Julius Wegeler, che acquistò le sue prime vigne nel 1882 nel Rheingau, tra Rüdesheim e Hallgarten, ampliando poi la proprietà nel 1900 con l’acquisto di una parcella nel magico, mitico, sublime vigneto del Bernkastel Doctor, nella Mosella. Oggi gli ettari sono quarantacinque nel Rheingau e quindici nella Mosella. La riorganizzazione è in corso, lo staff tecnico è stato confermato. Le idee sono brillanti. Quella dei vini “base” l’ho detta sopra. Un’altra sorpresa la leggete qui sotto, quando scrivo di un paio di Riesling che hanno qualche anno sulle spalle.

Via coi vini assaggiati, adesso.

Rheingau Rudesheimer Berg Rottland Riesling Spätlese 2021 Wegeler. “Il 2021 è stata un’ottima annata per gli Spätlese, perché c’è stata un’acidità piuttosto alta” dice Grosche. Devo segnarmelo. Anzi, molto meglio, devo comprarmelo, questo vino. Giovanissimo, promette molto bene e addirittura ha già, sottesa, quella vena di tartufo e di idrocarburi che fa grande un Riesling. (94/100)

Rheingau Rudesheimer Berg Rottland Riesling Spätlese 2012 Wegeler. Ecco la chicca inattesa, che fa felici i bevitori di Riesling, un 2012 in grande spolvero, che si può tuttora acquistare, perché Grosche ha lanciato l’idea della “vintage collection”, la collezione delle annate storiche. Non è una sorpresa fantastica? Sa di zafferano, c’è davvero tanto zafferano. Elegante, raffinato, fascinoso. (94/100)

Rheingau Riesling Trocken Geheimrat J 2020 Wegeler. Fu il primo Riesling secco a imporsi nella ristorazione, all’inizio degli anni Ottanta, e resta uno dei vini più rappresentativi del Rheingau. Cristallino. Ricorda il limone molto aromatico (la varietà dello sfusato di Amalfi, soprattutto) e i fiori bianchi. Ha anche un cenno di erbe aromatiche, finissime. (91/100)

Rheingau Riesling Spätlese Trocken Geheimrat J 2011 Wegeler. Avete presente quel che ho scritto sopra a proposito della “vintage collection”? Ecco, ci trovate anche questo vino, ed è un 2011 che non ha ancora sfoderato del tutto la sua indole minerale, pensate un po’. (91/100)

Mosel Riesling Trocken Slate 2021 Wegeler. Ne ho scritto nell’introduzione. Chi cerca un vino “d’ingresso” per capire la Mosella, qui va decisamente sul sicuro. Didattico, e buono. (90/100)

Rheingau Rielsing Trocken Loess 2021 Wegeler. Anche di questo ho già detto nel testo. Il vino è tipicissimo, bella beva. (88/100)