Vosne-Romanée, una retrospettiva sul 2016

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Sono molte le manifestazioni annullate o rinviate per questa dannata crisi generata dal coronavirus. Quella da me più attesa era Les Grands Jours de Bourgogne, che si tiene ogni due anni e che avrebbe dovuto presentare in anteprima anche il millesimo 2018 di Vosne-Romanée, più qualche cosa del 2017 e forse qualche prova di botte del 2019. Sul mercato si trovano tuttavia ancora molti 2016 e quindi vorrei fare qui il punto sui miei migliori assaggi di questa vendemmia.

Per quanto riguarda il clima si tratta dell’inverno più dolce del millennio, con invece una primavera più bizzarra e fredda. L’episodio però più clamoroso è stata la gelata del 28 e 28 aprile. Risultato: in media un 30% di vigneto perduto, con alcune punte di perdita al 100%. Maggio e giugno sono stati complicati per gli attacchi dei parassiti, luglio permette di salvare quello che è rimasto grazie a un clima secco che continua ad agosto, dove si registra un aumento notevole delle temperature. Qualche episodio di pioggia a settembre salva il vigneto dallo stress idrico. Si potrebbe quindi riassumere il 2016 come un millesimo dai grandi contrasti. La vendemmia inizia intorno al 22 settembre e riserva una qualità molto elevata, con vini ampi e fini al tempo stesso. Si vedrà poi con qualche anno di bottiglia se le prime impressioni si confermeranno.

Vosne richiama subito alla mente una pletora di cru divenuti simbolo dell’intera Borgogna. I nomi mettono in agitazione gli amanti del genere: Romanée, Richebourg, Romanée Saint Vivant, la Tache, solo per citare i primi che vengono in mente. Senza dimenticare che qui, verso il 1100, l’abbazia di Citeaux costruì il più importante monumento della regione, e uno dei suoi simboli, il Clos de Vougeot. Oggi il vigneto all’interno delle sue mura si estende per 50 ettari e 59 are, per un totale di quasi ottanta proprietari. Questo per dare l’idea della complessità della Borgogna.

Vediamo i miei migliori assaggi, tutti del 2016.

Château de la Tour
Clos de Vougeot Grand Cru Classé 2016
. Bel bouquet per un vino dal buon potenziale. Abbastanza lungo. (90/100)
Clos de Vougeot Vieilles Vignes 2016. Si conferma la superiorità delle vigne più anziane. Il vino è più profondo e complesso, inizia a parlare nel bicchiere, ha una grande florealità e un potenziale di evoluzione enorme. (95/100)

Confuron-Cotetidot
Vosne-Romanée 2016
. Bel bouquet florale per un vino molto territoriale, tutto in finezza. (88/100)
Vosne-Romanée 1er Cru Les Suchots 2016. Un classico di questa cantina. Materia più densa, cuoio, spezie, il vino ha una densità che necessita di trovare il suo equilibrio in bottiglia. (90/100)
Échezeau Grand Cru 2016. Un vino quasi barocco per il suo profumo inebriante. Ha uno sviluppo verticale, grande bottiglia da dimenticare in cantina. (95/100)
Clos de Vougeot 2016. Profondo, ricco, più carnale ma meno geniale del precedente. Bello il finale. (92/100)

Domaine d’Ardhuy
Clos de Vougeot 2016. Una bella materia con l’impressione forse di un eccesso di legno. (88/100)

Domaine d’Eugenie
Vosne-Romanée 2016
. Un village riuscito, un naso tra erbe e fiori, una purezza del frutto esemplare per la tipologia. (90/100)
Clos de Vougeot 2016. più legno ma anche più materia. Concentrato e muscolare, non i palati più delicati, ma una grande struttura. (93/100)

Jean Grivot
Vosnè-Romanée 1er Cru Les Beaux Monts 2016
. Un naso fine, sottofondo di liquirizia. Uno dei vini più delicati ed eleganti della degustazione. (92/100)

Comte Liger-Belair
Vosne-Romanée 1er Cru Aux Reignots 2016
. Gran frutto che ritorna nel finale, il legno non è ancora ben assorbito ma non asciuga, quindi si può pensare a una evoluzione positiva. (88/100)
Échezeaux Grand Cru 2016. Ancora una grande materia che mi pare penalizzata dal legno. (89/100)

Thibault Liger-Belair
Vosne-Romanée Aux Réas 2016
. Uno dei migliori climats di questo village. Un vino gradevole con un frutto prominente. (88/100)
Richebourg Grand Cru 2016. Più materia e già una certa eleganza. (92/100)

Méo Camuzet
Vosne-Romanée 1er Cru Les Chaumes 2016
. Un palato denso e ancora tannico. (90/100)
Clos de Vougeot Grand Cru 2016. Un vino che mi convince a pieno. Grande classe, una definizione splendida del frutto. Grandioso. (96/100)

Jean-René Nudant
Échezeaux Grand Cru 2016
. Anche se il legno si sente, la materia sembra poter resistere all’assalto del rovere. Molta potenza. (92/100)

Domaine des Perdrix
Vosne-Romanée 2016
. Ha un frutto croccante che sembra appena schiacciato. Bella materia. (88/100)
Échezeaux Grand Cru 2016. Sotto un bel frutto ci sono note di frutta secca, segno di grande maturità. Discreta finezza. 90/100

Perrot-Minot
Vosne-Romanée aux Champs Perdrix 2016
. Uno dei più floreali, domina la rosa. Gradevole e lungo, un gran village. (88/100)
Vosne-Romanée 1er Cru Les Beaux Monts 2016. Una grande purezza, morbido ma anche un po’ tannico nel finale per l’uso del legno. (89/100)

Gérard Raphet
Clos de Vougeot Grand Cru 2016
. Floreale, complesso ed etereo. Non ha spigoli, una purezza da primato, un vino emblematico. (97/100)

Robert Sirugue
Vosne-Romanée Vieilles Vignes 2016
. Originale, ricco, completo. I vini di Sirugue non impressionano mai nell’immediato, ma si rivelano col tempo. (88/100)