Aspettando da Veronafiere il comunicato stampa conclusivo del Vinitaly 2023, canticchiavo quella canzone di Lucio Battisti che fa “chissà, chissà chi sei / chissà che sarai / chissà che sarà di noi / lo scopriremo solo vivendo”, e poi spiego perché.
Ad ogni modo, i dati ufficiali parlano di 93 mila presenze complessive, di cui 29.600 straniere. Secondo la nota dell’ufficio stampa di Veronafiere, “la crescita rispetto all’ultima edizione è stata quasi totalmente determinata dagli ingressi di buyer esteri (+20% circa) provenienti da 143 Paesi, che in questa edizione hanno rappresentato un terzo del totale degli operatori accreditati” e il presidente Federico Bricolo dichiara che in fiera sono “particolarmente soddisfatti”. A proposito degli stranieri, il lancio stampa spiega che “nella top five delle provenienze, gli Stati Uniti staccano nettamente la Germania. Terzo rimane il Regno Unito mentre la Cina torna in quarta posizione, scavalcando il Canada”.
Se il cinquantacinquesimo Vinitaly sia stato davvero un successo come, più comprensibilmente, afferma Veronafiere, lo scopriremo solo vivendo (ecco il perché della canzone che canticchiavo). Infatti, la misura reale del successo o meno della fiera veronese di quest’anno ce l’avremo solo l’anno prossimo, quando conosceremo il numero degli espositori che si saranno iscritti all’edizione 2024. Quest’anno erano quattromila. Se, pur con le defezioni che inevitabilmente ci saranno (ci sono sempre state, sempre ce ne saranno), il numero degli espositori paganti resterà costante, avrà indubitabilmente vinto il Vinitaly. Infatti, se ci sono migliaia di aziende italiane che continuano a ritenere necessario o quanto meno opportuno spendere un bel po’ di quattrini per essere alla per nulla economica fiera di Verona, vuol dire che la fiera, nella sostanza, funziona. Tutto il resto sono chiacchiere.
Un’ultima nota per la data. La prossima edizione della fiera veronese si svolgerà dal 14 al 17 aprile 2024. WineParis sarà dal 13 al 15 febbraio, ProWein dal 10 al 12 marzo. Una fiera al mese, un mese di distacco tra una fiera e l’altra. Non è che Vinitaly sia troppo in là, rispetto alle esigenze dei buyer? Boh, anche questo lo scopriremo vivendo, e comunque il mio dubbio potrebbe banalmente essere ascritto al repertorio delle chiacchiere di cui sopra.