Sognare si può. Anzi, direi che si deve, con parecchia concretezza però, altrimenti è cosa futile. Una persona che sogna concretamente la conosco sulla sponda lombarda del “mio” lago di Garda. A Desenzano. Si chiama Raffaella Visconti. Nel 1993 ha fondato una testata giornalistica, Dipende – Giornale del Garda, che continua a uscire (ci ho collaborato per un po’ anch’io). Un giornale “di carta”, mica solo sul web, anche se il portale va benone. Ci vuol coraggio, ammettiamolo. Ce ne vuole anche per buttarsi in un’avventura tutta nuova, tremila metri di terreno coltivati a zafferano. Già, Raffaella adesso fa “anche” la coltivatrice di zafferano. Lo Zafferano di Desenzano. Pensare che lei ha una laurea da architetto.
Sono stato a vederlo il suo impianto. Zafferano e lavanda alternati in un grande prato a poca distanza dal casello dell’autostrada, ma protetto da bordure di vegetazione, ché non ti pare neppure di essere a un tiro di schioppo dal traffico della Milano-Venezia e dei turisti che vanno sul lago. La prima raccolta l’ha fatta l’anno scorso. Lo zafferano lo propone in stimmi, ovviamente, ma anche come ingrediente per dei biscotti, per le “chisoline”, che sono delle schiacciate secche che mi piacciono molto, e per la ricotta, che non ho provato ma di cui mi si parla un gran bene, e per le formaggelle. Quanto ne fa? Mezzo chilo di stimmi l’anno.
Adesso, siccome lei quando sogna lo fa in grande, vorrebbe anche mettere insieme un consorzio per la tutela dello zafferano del Garda, perché, sì, sulle colline moreniche meridionali del lago, e soprattutto dalle parti di Pozzolengo, c’è una buona produzione, e sono vari i piccoli e piccolissimi coltivatori. Chissà. A me sembra un buona idea, in ogni caso.
Ah, non so se posso dirlo, ma lo dico lo stesso. Di recente, accanto al prato della lavanda e dei crochi, Raffaella ha piantato anche una specie di boschetto per farci una tartufaia (insomma, piante micorizzate direbbe chi parla difficile). Perché anche il tartufo appartiene, da sempre, alle cose buone che si fanno sulle colline gardesane. Perché no, allora? Vedete, sognare concretamente si può. Lei è una di quelle persone che sanno sognare.