Progettiamo il futuro del vino

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I rischi possono trasformarsi in opportunità, e le opportunità in punti di forza. Tutto dipende da come si affrontano i rischi, il che è ancora più vero in questo momento travagliato, che di rischi ne fa scaturire in continuità (pandemie, conflitti, crisi sociali, tensioni finanziarie, stravolgimenti climatici: non ci facciamo mancare niente). La bufera tocca tutti, e dunque anche il settore del vino, al quale servono strategie e metodo. Anzi, il metodo è il presupposto fondamentale per costruire delle strategie potenzialmente di successo. Ci credo da sempre.

Già, ma quale metodo bisogna applicare? Io non ho dubbi: occorre adottare lo stesso processo mentale che usano i designer, e noi in Italia abbiamo una grande tradizione in materia. A questo proposito c’è un novità, che sarà presentata nella giornata inaugurale di Vinitaly, domenica 2 aprile, quando verrà illustrato il corso di Design Thinking approntato da POLI.design, la società del Politecnico di Milano dedicata all’Alta Formazione. Il titolo del corso è sfidante: “Progettare il futuro del vino”. Perché è pensato proprio per gli imprenditori e gli operatori del settore che intendano affrontare le sfide contemporanee attraverso l’applicazione del metodo e del pensiero strategico tipico del design nella progettualità del settore vinicolo, a ogni livello. Lo sottolineano Luca Fois, direttore scientifico del corso, docente del Politecnico ed esperto di consulenza creativa e strategica, e Silvia Baratta, esperta di comunicazione del vino e direttore tecnico del corso, quando spiegano che il percorso intende portare nel settore vinicolo le conoscenze specifiche del Design Thinking, partendo da quel concetto di explorer mindset, che permette di passare da una mentalità preoccupata dei rischi a una che è capace di cogliere in essi le occasioni di crescita. “L’obiettivo – dicono – è sfruttare le opportunità in tempo di crisi in uno scenario in cui il settore, generalmente, si muove secondo schemi statici, ripetuti di generazione in generazione”. Per far questo, occorre guardare fuori dal settore, e infatti il corso ha due caratteristiche distintive: la prima è la scelta di fondere nozioni provenienti da campi diversi con un nuovo approccio alle fasi di visione, analisi e progettazione; la seconda è la scelta di non parlare del prodotto, ma del servizio e di tutto ciò che sta attorno.

Ora, nel dire tutto questo, ammetto di essere di parte. In primo luogo perché, come ho già accennato, sono convintissimo che questa sia la strada da seguire, e poi perché sarò anch’io tra la ventina e più di docenti del corso: tratterò della metodologia di pianificazione della comunicazione strategica dei brand territoriali del vino che ho sviluppato con la mia società Polinar.

Peraltro, valgono molto più di me i relatori che illustreranno l’iniziativa domenica 2 aprile a Vinitaly, quando sul palco della Sala Puccini, nel Centroservizi di Veronafiera, dalle 16.15 alle 17 si alterneranno con Fois e Baratta relatori come Lamberto Frescobaldi, presidente di Unione Italiana Vini, Vito Intini, presidente dell’Onav, e Violante Gardini, presidente di Agivi, l’Associazione dei giovani imprenditori vinicoli italiani.

Per chi non avesse l’opportunità di partecipare alla presentazione, aggiungo che il corso sarà strutturato su sessanta ore di lezione, concentrate il venerdì e il sabato, e si articolerà in cinque moduli, con la possibilità di iscriversi anche solo ad alcuni. Il primo, ‘Progettare soluzioni‘, introdurrà il metodo del Design Thinking con i più importanti insegnanti del Politecnico – Facoltà del Design, a cui si affiancherà un focus sull’intelligenza emotiva. Il secondo, ‘Capire, coinvolgere, fidelizzare i clienti e intercettarne di nuovi‘, esplorerà le nuove esigenze dei consumatori e come soddisfarle. Il terzo, ‘La brand strategy e la comunicazione‘, aiuterà i corsisti a definire meglio chi si è e a chi rivolgersi, passando dall’ottica di prodotto a quella di pubblico. ‘Evoluzioni sostenibili. Riuso, economia circolare, sinergie creative‘, il quarto modulo, affronterà il tema della sostenibilità a tutto tondo: al centro i concetti di Genius Loci e di innovazione del brand a beneficio sociale, ambientale e dell’impresa. Infine, il quinto modulo, ‘L’approccio del design per conoscere e interpretare i mercati‘, svilupperà il tema dell’export grazie al focus su due mercati, la Cina e gli Stati Uniti.