Agli italiani piace il Prosecco (perfino agli abruzzesi)

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Non c’è alcun dubbio, agli italiani piace tantissimo il Prosecco. Perfino agli abruzzesi, e poi spiego il perché di questa puntualizzazione.

Che il Prosecco sia un vino molto popolare e di grande successo, è noto. Semmai non è chiaro il “quanto” piaccia agli italiani. Secondo me, una risposta piuttosto rappresentativa è quella che viene fuori dalle vendite di vino in grande distribuzione, perché la grande distribuzione è tuttora lo specchio del Paese: prima o poi, al supermercato o all’ipermercato ci entriamo tutti. Va bene, non tutti andiamo a comprarci il vino, ma è interessante guardare che vino si vende là dove vanno tutti, ossia in gdo, appunto.

Lo spaccato delle vendite di vino nella cosiddetta “distribuzione moderna” italiana lo offrono le anticipazioni della ricerca realizzata dalla società Circana (nata dalla recente fusione di Iri information resources e Npd) per Vinitaly (il report completo sarà presentato a Veronafiere lunedì 3 aprile). Ebbene, i dati raccolti da Circana ci dicono che nel 2022 il vino di gran lunga più venduto nella grande distribuzione italiana è stato (ovviamente, aggiungo io) il Prosecco: ne sono finiti nei carrelli della spesa 46 milioni di litri, che equivalgono a più di 61 milioni di bottiglie. Insomma, mediamente più di una bottiglia a testa, compresi infanti e astemi. Staccatissimo il secondo classificato, che è il Chianti, a 17 milioni di litri.

Va bene, mi si dirà, ma gli abruzzesi che cosa c’entrano? C’entrano, ma per capirlo bisogna guardare gli andamenti regionali. Allora evidenzio che nel 2022 il Prosecco è stato il best seller in ben tredici regioni: da nord ovest a sud è in testa alle vendite in Valle d’Aosta, Piemonte (avete letto bene, Prosecco primo per vendite in Piemonte!), Lombardia, Liguria, Trentino Alto Adige, Veneto (ovvio), Friuli Venezia Giulia, Toscana (Prosecco primo per vendite in Toscana!), Lazio, Umbria, Molise, Puglia e Campania. In altre quattro regioni il Prosecco è al secondo posto dopo un vino locale: in Emilia Romagna è subito dietro al Lambrusco, in Basilicata segue l’Aglianico, in Calabria è a un passo dal Cirò, in Sicilia insegue il Nero d’Avola. In altre due regioni il Prosecco è terzo, preceduto anche qui solo da vini locali: in Sardegna viene dopo Vermentino e Cannonau, mentre nelle Marche segue Passerina e Verdicchio. È soltanto in Abruzzo  – eccoci! – che il Prosecco sta giù dal podio: è appena al quinto posto in classifica, visto che a precederlo sono ben quattro tipologie locali, ossia, nell’ordine, Montepulciano, Cerasuolo, Trebbiano e Pecorino. Il che significa che il consumatore abruzzese è molto legato ai vini di casa, ma comunque, se deve scegliere una bollicina, allora va di Prosecco anche lui. E poi c’è chi insiste nel dire che il Prosecco non piace. Invece piace, eccome se piace: tanto che in media – ripeto -, ne beviamo un po’ più di una bottiglia a testa, e l’obiezione del pollo di Trilussa non attacca, quando i numeri sono così grandi.