Il Monte Fiorentine, un classico tra i bianchi italiani

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Come abbiamo già scritto su queste pagine, il Monte Fiorentine è da considerare un “classico” tra i vini italiani. Credo rappresenti per molti versi quello che è lo stile del bianco italico, quello che non fa l’occhiolino ai cugini francesi, ma cerca di trovare una via diversa ma identitaria nell’espressione del terroir d’origine.

Dietro una pulizia formale per nulla scontata, pulsa un vino che Michele Tessari ha saputo plasmare con molta sapienza. Devo dire che era da un po’ che non aprivo un Monte Fiorentine, ed ero curioso di ritrovare un vino che conosco ma con qualche anno di affinamento. E si sa che nel tempo le bottiglie possono anche riservare sorprese. Dico subito che la cosa più sorprendente è come non abbia rivelato la sua età. Alla cieca avrei potuto pensare che avesse quattro o cinque anni, non gli undici che invece ci racconta l’etichetta. Non che sia rimasto immobile nella sua giovinezza. La frutta si è fatta matura, sembra di affrontare un cesto di frutta esotica, con ananas e agrumi, mandarino su tutti. Ancora vibrante e in piena forma, ha un incedere cristallino in virtù di una buona dose di acidità e del sale che accompagna la sua uscita. Finisce sottile, su aromi di pera e cannella.

Lo ripeto, per me è un vino iconico, impeccabile e territoriale, che rende onore alla denominazione Soave.

Soave Classico Monte Fiorentine 2011 Cà Rugate
(93/100)