Link, ecco che il vino comunica le proprie certificazioni

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A volte mi piace stupire i colleghi esteri con un “giochino” che, a rigore, non dovrebbe destare alcuna meraviglia: prendo una bottiglia di vino, leggo il numero di serie della fascetta di Stato appiccicata al suo collo, lo digito nel sito dell’ente di certificazione della denominazione di origine e mostro quante informazioni è possibile apprendere con un gesto così semplice. Il problema, semmai, è che generalmente a non sapere che un’operazione del genere si possa fare non sono solo i giornalisti stranieri, ma anche (e soprattutto) i consumatori. Perché il mondo del vino italiano, ai suoi vari livelli, comunica pochissimo, e in genere anche male, riguardo all’imponente mole di controlli e di certificazioni cui è sottoposto.

Il vino è uno dei prodotti alimentari più controllati che esistano, ma non lo si dice con sufficiente frequenza e incisività, e dunque non lo sa l’utente finale, che poi finisce per credere a quanto dice qualche trasmissione televisiva. Salvo poi vedere la filiera del vino che si strappa i capelli nei confronti di tali trasmissioni, gridando al lupo, al lupo quando il lupo è già passato, ed è passato soprattutto per negligenza comunicazionale di chi fa vino, dimenticando che prevenire è meglio di dover curare.

Mi fa dunque molto piacere che quella che è di gran lunga la maggior società italiana di certificazione del vino, ossia Valoritalia, abbia ora intrapreso, tramite i social media, una campagna informativa, che parla un linguaggio semplice, adatto alla platea dei non addetti ai lavori, che sono poi coloro che il vino lo dovrebbero acquistare e bere. Il progetto si chiama Link ed è guidato dal conduttore radiotelevisivo Tinto (al secolo Nicola Prudente, è noto soprattutto per la trasmissione Decanter su Radio2). Attraverso dei video della durata di un minuto, racconta le realtà aziendali e territoriali che si sono affidate a Valoritalia. “Link – dice Tinto – è un collegamento con tutti i prodotti italiani connessi con Valoritalia”, e sono moltissimi, perché, oltre che di certificazione del vino, Valoritalia si occupa anche di biologico e di produzione integrata – quella con il marchio Sqnpi -, nonché della certificazione di sostenibilità con Equalitas e con lo standard Viva, di turismo sostenibile e della cosiddetta carbon footprint, per arrivare fino alla certificazione degli standard molto rigorosi di Vinnatur, associazione leader del vino “naturale”. “Link – ribadisce il presidente di Valoritalia, Francesco Liantonio, che è anche vicepresidente di Federdoc, la federazione dei consorzi di tutela vinicoli italiani, nonché ottimo produttore di vino sotto la denominazione di Castel del Monte – è un puzzle da costruire, puntata dopo puntata. Un viaggio online che accompagnerà il pubblico di volta in volta all’interno di aziende, denominazioni e scenari sempre diversi, con l’obiettivo di far comprendere l’importanza delle certificazioni alla base del successo di un’organizzazione”.

Le singole “puntate” di Link saranno disponibili sui canali social di Valoritalia. Vedremo l’esito, che mi auguro essere molto ampio, perché sono molto contento che il mondo della certificazione vinicola abbia scelto di fare comunicazione, e anche di farlo con un linguaggio tutt’altro che burocratico. Anzi, mi auguro che quest’iniziativa spinga altri soggetti del comparto ad adottare una strategia simile. Con trasparenza.