La Cuvée Aupilhac, portabandiera di Montpeyroux

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I vini di Sylvain Fadat mi sono sempre piaciuti e li considero tra le più straordinarie espressioni dei territori più freschi del Languedoc. La Cuvée Aupilhac la possiamo definire il portabandiera del suo Domaine D’Aupilhac, il vino che l’ha fatto scoprire e che lo rappresenta.

La caratteristica del vigneto è di trovarsi da una parte al confine della garrigue (la tipica associazione di arbusti aromatici e spinosi che si trova nel sud della Francia) e dall’altra sotto le colline calcaree che salgono fino a quasi quattrocento metri. Il suolo, complesso, è composto da argille, calcare e marne. La localizzazione geografica garantisce un clima particolare con delle precipitazioni salutari ai fini di una maturazione equilibrata del frutto. Anche le varietà più rustiche trovano qui un terreno ideale e ne escono rafforzate nella loro parte più elegante, a differenza di quanto accade nei vigneti più esposti ai grandi calori estivi.

Le due uve dominanti sono la mourvèdre e la grenache che insieme arrivano quasi al settanta per cento, seguite da syrah, carignan e cinsault. È un rosso tutt’altro che ruffiano, rispetto ai vini della zona si esprime più sulla riserva e sulla lunghezza che nella immediatezza del frutto. La mineralità è da subito evidente e sfuma nella grafite. Il frutto è profondo, scuro ma non pesante. Va cercato, non è il vino che viene incontro. Con grande calma escono i fiori, le spezie, il balsamico. Più rilassato il palato, ricorda i migliori vini naturali per la sua facilità espressiva. Anche il tannino non aggredisce e quasi sparisce dietro ad un frutto maturo. Dopo un giorno è ancora migliore, solo dopo tre giorni perde in freschezza. Finale bellissimo di olive nere, pepe bianco, sale, timo.

Montpeyroux Cuvée Aupilhac Rouge 2018 Domaine D’Aupilhac
(93/100)