Fivi, salone da numeri monstre, adesso si copi Parigi

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Ne hanno scritto praticamente tutti, e dunque è difficile essere originali nell’annunciare l’undicesima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, in programma a Piacenza Expo dal 26 al 28 novembre 2022 con un numero monstre di aziende partecipanti, ben ottocentocinquanta, suddivise su tutti i tre i padiglioni della fiera. Ormai, la distanza dimensionale tra la rassegna dei vignaioli italiani il Salon des Vins des Vignerons Indépendants che si svolge annualmente alle Porte de Versailles di Parigi con il suo storico numero di mille partecipanti (la quarantaquattresima edizione è in programma dal 24 al 27 novembre) è pressoché colmata. Se qualcuno una decina di anni fa avesse detto che poteva succedere, sarebbe stato preso per matto.

La dislocazione su tre padiglioni era ormai una necessità. Negli anni passati si faceva veramente fatica a transitare nei corridoi, invasi dai visitatori e dai loro ingombranti carrelli per la spesa, perché, per chi ancora non lo sapesse, l’appuntamento d Piacenza si chiama Mercato per il fatto che i vignaioli ti vendono il vino, se vuoi, e a voler acquistare sono in tanti, me compreso. Serviva più spazio, e lo spazio è arrivato. Il dubbio è se la ripartizione dei vignaioli su tre diverse aree non possa snaturare quel clima di festa, di incontro, di reciproco scambio di esperienze che è stato il vero motore delle prime edizioni. Spero proprio di no. Capisco che non sia per niente facile conciliare le tre esigenze del dare un migliore servizio ad un pubblico sempre più folto, di accontentare il numero maggiore di vignaioli che vedono nel salone piacentino un’ottima occasione di contatto con l’appassionato e di vendita e di garantire la possibilità di fare squadra tra vignaioli.

I carrelli a disposizione dei visitatori per il loro shopping di bottiglie saranno ottocento. Tanti, e certamente un po’ di trambusto rischieranno di crearlo tuttora, ma sono utili. Più utile ancora sarebbe, come ho già detto in passato, organizzare un servizio di prelievo degli acquisti come quello che si usa all’appuntamento nazionale dei vigneron francesi. Al Salon di Parigi tu fai gli acquisiti, consegni le tue bottiglie al personale dedicato, vai a prendere la macchina (se necessario, muovendoti verso il parcheggio con il servizio di navette), ti presenti al Gate D del Parc des Expositions con le tue ricevute e lo staff ti aiuta a caricare il baule. Se vuoi, puoi anche ritirare il vino la mattina dopo, prima della riapertura. In più, a Parigi c’è perfino la possibilità di ricevere la consegna a domicilio tramite Géodis. Io sceglierei questa formula, così compro in fiera e mi portano i vini a casa. Comodissimo.

Certamente utile è il servizio di biglietteria on line. Grazie alla prevendita disponibile sul sito www.mercatodeivini.it il biglietto di ingresso costa 25 euro al posto di 30 euro e soprattutto si evitano eccessive lungaggini in biglietteria.