El Maestro Sierra è una delle bodegas più tradizionali e di qualità della regione di Jerez. Le quantità prodotte sono limitate e ogni vino ha una sua precisa identità. Il tempo è uno dei fattori discriminanti della cantina, che talvolta affina i vini per periodi lunghissimi e senza alcuna fretta. Vale il viaggio e vi invito a visitarla, se acconsentono: non è facile riuscirvi.
Interessante l’assaggio, che ho potuto fare dalle botti, di tre Fino diversissimi tra di loro. Nel primo si sentivano molto i lieviti della flor, partendo secco e finendo più morbido. Al palato più frutto che lieviti e una bella persistenza aromatica.
Il secondo si è rivelato delicato e florale, mentre al palato era più grasso e potente, con una flor quasi non percepibile. Finale di capperi, frutta secca e mare.
Il terzo assaggio è arrivato dalla botte più preziosa. Il vino dentro arriva fino a duecento anni e confesso di aver provato una certa emozione. Equilibrato e complesso, sembra una sintesi di tutto quello che può concedere la tipologia. Grande vino immortale.
L’assaggio è proseguito con un fusto di Amontillado che risale alla fondazione della cantina, parliamo di una riserva di ben oltre i cento anni. Ogni anno vengono imbottigliate al massimo duecento bottiglie che finiscono a collezionisti di tutto il mondo. Ha un naso complesso con un frutto ricco di albicocca e spezie. Ha una beva da paura, difficile scomporre le sensazioni, va provato senza tanti commenti. Stupisce la sua compostezza, la finezza dell’insieme. Finale pirotecnico di fiori, spezie, tè, mare e tanta frutta.
A seguire una botte di Oloroso di una età compresa tra gli ottanta e i cento anni. Il colore è intenso con un naso addolcito da note di cacao e cioccolato bianco. In sottofondo c’è il sale del mare. Ancora un palato pazzesco, lungo, vibrante e violento, imperioso. Anche qui le sensazioni si susseguono: menta, spezie, note balsamiche e di armagnac con un sottofondo esotico di infinita dolcezza. Selvaggio e rotondo, ha una acidità scalpitante.
Si termina con un vino dolce che ci riporta con i piedi per terra. Si tratta di un Pedro Ximenez di circa trenta anni di età. Gentile e non oleoso, presenta le consuete note di fichi e datteri e termina sulla albicocca, con una acidità in rilievo.
Concludo dicendo che non è comune riuscire ad assaggiare le botti assieme al cantiniere. È un privilegio di cui sono grato alla proprietà ed è stata una esperienza arricchente rispetto a tutte le altre che ho avuto modo di sperimentare durante i viaggi a Jerez. Non credo ci siano molti posti al mondo che riescono a trasmettere emozioni così forti.