È difficile per me valutare i vini di Beppe Rinaldi senza pensare all’uomo, a chi era e a cosa ha rappresentato per le Langhe, ma anche per me. Quindi faccio fatica ad essere del tutto distaccato e asettico, me lo perdonerete, spero.
Questo 2000 è un assemblaggio di Brunate e Le Coste. Il colore è ancora compatto, appena evoluto. Naso complesso e di carattere, ancora giovanissimo. Si distinguono il catrame, le spezie, la mandorla, le more (strano per un Barolo, ma forse è l’annata matura). Seguono con calma il pepe, la noce moscata, la fragola, il macis, i fiori.
Mi dà l’impressione di essere un vino sornione, sempre sul punto di scattare ma alla fine più bevibile e godereccio che austero e cattivo. Una versione facile, per quanto possa esserlo un Barolo, anzi un Barolo di Rinaldi. Anche i tannini sono meno impegnativi del solito, e aiutano a creare una sensazione di piacevolezza accentuata dal tocco di calore che si accorda con l’acidità nel finale. Credo non avrà problemi ad attraversare i decenni, ma è terribilmente seducente ora.
Barolo Brunate Le Coste 2000 Giuseppe Rinaldi
(93/100)