Che vendemmia incredibile fu quella del 1945

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Chissà se anche le vigne vollero cantare alla liberazione, nel 1945. So che i vini di quell’anno sono spesso straordinari, anche se sono difficilissimi da trovare, un po’ per l’età, un po’ per l’esiguità della produzione.

Ho bevuto di recente uno splendido Rivesaltes del 1945, il Vieil Homme di Pierre Janny. Dolcissimo di frutto stramaturo, salatissimo di brezze marine, infinito nell’evoluzione, ma sempre con quella presenza d’uva freschissima e croccantissima e succosissima che mi ha lasciato stranito. A chi, per giustificarne e sminuirne il mix incredibile di longevità e di giovinezza, mi obiettasse che si tratta di un vino fortificato, ossia di un mosto la cui fermentazione è stata bloccata dall’aggiunta dell’alcol, controdeduco che l’alcol mutizza quel che c’è, e quel che c’era allora era un mosto di un’uva incredibilmente perfetta. Se bastasse il processo enologico, ogni annata del Rivesaltes sarebbe da sobbalzare sulla sedia. Invece anche i vini fortificati “sentono” la vendemmia. La vendemmia del 1945 fu così, incredibilmente felice. Un risveglio alla vita dopo anni di morte.

Rivesaltes Vieil Homme 1945 Pierre Janny
(96/100)

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