Ricordati di bere più spesso l’Aligoté

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Questa è una nota che scrivo per me: ricordati di bere più spesso l’Aligoté. Se volete, potete annotarvelo anche voi. A condizione che l’Aligoté sia di quelli buoni, ovviamente. Quello di Fanny Sabre lo è.

Fanny era appena ventenna quando dovette prendere in mano le vigne del padre, una quindicina di anni fa. Fa una viticoltura iper rispettosa e una vinificazione minimalista. È diventata uno dei miei punti di riferimento per il Volnay. Ora lo è per il Bourgogne Aligoté.

La cosa che mi impressiona del suo Aligoté è quanto serio sia eppure quanto facilmente si beva. È gessoso e salato. Sta in tavola senza pensieri e non ha timore reverenziale di alcun piatto. Però il rischio è finire già la bottiglia con l’aperitivo. Un rischio concreto, perché ha una beva irresistibile, gratificante.

Io me lo sono versato in un bicchiere a pancia larga, di quelli da pinot nero. Credo che sia la scelta migliore. L’indole borgognona dà sempre il meglio di sé, in quei bicchieri. Suggerisco poi di berlo fresco ma non freddo. Non c’è grande vino bianco che non paghi le temperature troppo fredde. Se la temperatura è troppo bassa, perdete metà del piacere. Forse più di metà.

Lo trovate on line tra i 25 e i 30 euro. Li vale.

Bourgogne Aligoté 2022 Fanny Sabre
(94/100)

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