Quinta da Cavadinha 1987, l’equilibrio degli anni

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Quando vi dicono che il tempo per i Vintage Porto si misura in decenni, non fate l’errore di pensare che sia la solita sparata da intenditore. È effettivamente così. Sono bottiglie che sfidano il tempo e che si rivelano dopo almeno quaranta o cinquanta anni. Se avete fretta, prendete un Vintage vecchio o un Tawny di venti o trenta anni, anche se è una cosa totalmente diversa.

Il Vintage si caratterizza, fatto ovvio, per arrivare da una singola annata (mentre la grande maggioranza dei Porto è una miscela di svariate annate). E poi perché ha un affinamento breve, il vero affinamento avviene in bottiglia, nelle cantine di chi lo possiede. Ha in genere una carica tannica e alcolica notevoli, e proprio per questo serve l’attesa.

Lo conferma questo 1987, il Quinta da Cavadinha di Warre’s che sembra ancora troppo giovane e irruento. Il naso è minerale, ricorda la pietra calda bagnata, la frutta sotto spirito e le spezie. In realtà sorprende la delicatezza con cui escono i profumi, al contrario della veemenza del palato. La bocca presenta note di prugna ricoperta di cioccolato, fiori, fichi e mirtilli, per continuare con tante altre sensazioni come vaniglia, spezie dolci, sigaro e cenere. Nitido e preciso, è un Porto quasi chirurgico e verticale, il tannino inizia a stemperarsi ma è ancora presente, così come l’acidità che accompagna costantemente la beva. L’alcol c’è e si sente, ma l’equilibrio funziona e alla fine resta il frutto a riportare tutto al suo posto.

Vintage Port Quinta da Cavadinha 1987 Warre’s
(93/100)

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