Queste sono delle belle Scelte di Vite

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La mia era la bottiglia numero 369 di 660 e l’azienda, per continuare con la sequenza dei numeri, si chiama Cantina 366. Il perché di questa intitolazione lo si capisce dal sito aziendale, dove sta scritto così: “Siamo 3 amici, tutti e tre nati nel ’66, l’anno dei Mondiali di calcio vinti dall’Inghilterra per un gol non gol e degli ‘Angeli del Fango’ di Firenze che mettono in salvo libri, dipinti, statue. Ci conosciamo dai tempi della Facoltà di Ingegneria”. I tre amici del ’66 l’avventura di far vino l’hanno avviata nel 2013 a Bairo, a poca distanza da Agliè, nel Canavese, provincia di Torino, Alto Piemonte, dove “c’erano dei filari di vite abbandonati e una cascina da ristrutturare”. Poi la squadra si è allargata ad altri contributi, più giovani.

Fin qui la storia, in sintesi. Ora, ritorno al vino, dicendo che quando l’ho assaggiato (e l’ho anche bevuto assai volentieri, lo ammetto) della Cantina 366 non sapevo nulla.

Il vino si chiama Scelte di Vite, è un Canavese Nebbiolo dell’annata 2020 e si candida a un ruolo di primo piano nel panorama espressivo della denominazione. Appena l’ho assaggiato mi sono scritto il seguente appunto: “Sembra un vino rosso prodotto da uno che fa vini bianchi“. Ho sbagliato a dire “uno”, visto che si tratta di un’impresa collettiva, ma sulla faccenda dei bianchi avevo ragione. Infatti, Francesco Pizzino, uno della squadra di cantina (lui non è del ’66), mi ha confermato che la cantina è nata soprattutto per sviluppare in progetto dedicato all’erbaluce, l’uva bianca dei luoghi. Vedi che il vino racconta e si spiega da solo, se è genuinamente territoriale?

Succoso, sapido, gustoso, digeribile e digestivo: sono questi gli appunti che ho segnato sul notes. Un rosso ancora molto giovane, ma ha un tannino serio che pronostica una felice evoluzione. Costa 22 euro a bottiglia e li merita.

Canavese Nebbiolo Scelte di Vite 2020 Cantina 366
(92/100)

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