Perbacco, che succede? Sin qui la prima scelta di chi intendeva bere bollicine era lo Champagne, adesso invece per molti è la prima scelta è diventata il Prosecco. La cosa è davvero sconvolgente, ammettiamolo. Così sconvolgente che a parlarne è perfino uno dei miti del wine writing mondiale, Jancis Robinson. Ne ha scritto sul Financial Times e ha ripreso la faccenda sul suo sito.
Dice che sinora lo Champagne è sempre stato un’efficacissima “macchina da pubbliche relazioni” in giro per il mondo e la gente era convinta che “lo Champagne e solo lo Champagne fosse il lubrificante socialmente accettabile nelle celebrazioni e nelle cene brillanti”.
“Ma tutto questo – scrive Jancis Robinson – è cambiato. Un vasto esercito di compratori di vino guardano al Prosecco come la loro prima scelta, piuttosto che la seconda – anche se è fatto con processo più industriali dello Champagne o di qualunque altro dei vini spumanti fatti nel mondo dentro a singole bottiglie o in ampi contenitori”.
Ora, non è che la Robinson si sia convertita al Prosecco, e dice anzi di non andarci molto d’accordo. Però i fatti sono questi. Il Prosecco spopola, e lo deve ammettere anche lei.
Gualtiero Spagnol
Io faccio Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG e credo di metterci tutta la mia passione per fare un prodotto più buono possibile, ma dico che si trova sempre qualcuno per farsi pubblicità dice qualche stronzata.
Angelo Peretti
Bene. Mi piace l’impegno a lavorare sempre meglio. Ma preferirei che la qualità venisse mantenuta anche nel linguaggio utilizzato.