È successo, non posso tornare indietro, che rabbia…
E adesso, che ci faccio con la rabbia? Intossico mente e corpo, miei e di chi mi è vicino. Così, tutti belli intossicati, non ci accorgeremo di esserlo e giorno dopo giorno ci spegniamo.
Già, perché il fuoco della rabbia è un fuoco che spegne.
Spegne la gioia e l’amore, spegne la luce che illumina i nostri pensieri.
No, e poi ancora no.
Mi fermo, ragiono. È successo, non posso tornare indietro, vado oltre. Riconosco il mio errore, lo accetto, lo imprimo, lo perdono, e infine bagno la gola arsa con il bicchiere mezzo pieno.
Faccio la mia scelta e cerco di portarla avanti. Lavoro di intenzione, non di obiettivo. Piccoli, pazienti passi verso la pace.