Gli americani usano l’aggettivo “blue” per indicare non solo il colore blu, ma anche la tristezza o la malinconia. Nicola Cereda identifica nel blu quella rivoluzione interiore che ti prende negli accadimenti più malinconici della vita, come la fine di un amore.
Ma ne parlo dopo.
Ora dico che Nicola è una persona squisita ed è anche una delle “firme” di Intravino. Lo scorso anno ho avuto la fortuna di trascorrere un paio di piacevoli ore a tavola con lui, e ci ho anche conversato alcune volte in qualche fiera di settore e poi via WhatsApp o Messenger. Come me, è incuriosito soprattutto dai vini che “si bevono”, quelli che non sono costruiti per ricercare il consenso della critica, ma che aspirano invece prima di tutto alla convivialità, e che trasmettono l’appartenenza ai territori.
Con lo pseudonimo di Nic Marsél, Nicola Cereda è anche un musicista. Un ottimo musicista. Sono suoi i testi e le musiche del gruppo Circo Fantasma, che tra l’altro ha all’attivo quel “Ninnananna per la classe operaia” con il quale ricevette la nomination come miglior album d’esordio alle Targhe Tenco del 1997. Il 16 dicembre esce un suo nuovo lavoro solista, un singolo che si intitola “Rivoluzione blu” e anticipa l’album “Sotto il livello del mare”, che sarà distribuito dal 27 gennaio 2025 da Viceversa Records.
Il brano l’ho ascoltato in anteprima e mi è piaciuto. Chitarra acustica e pianoforte, insistiti, e voce vissuta. “Una ballata dolceamara e avvolgente” l’ha definito, con piena ragione, Ambrosia J. S. Imbornone sul web magazine Mescalina. Una ballata intrisa, appunto, di quella malinconia che talvolta si impossessa dell’animo. “Ho sognato un tuffo notturno negli abissi del subconscio per liberare l’anima dalle brutture della giornata andata”, dice Nic.
Se dovessi tradurla in un vino, questa canzone, penserei a un nebbiolo intimista e brumoso dell’Alto Piemonte, che ha comunque sempre un ricordo di rose, capace di risvegliare la passione, e la speranza. Io penso che coltivare il coraggio di ricominciare, sempre, sia un atto rivoluzionario. Il più rivoluzionario di tutti.
Se volete ascoltare il brano anche voi, potete cliccare sul link che trovate qui sotto. Vi porta al video in bianco e nero della canzone, diretto da Andrea Nicotra. Anche l’immagine che accompagna questo post è tratta dal video. Buon ascolto, e buona visione.