Il Muenchberg di Ostertag e le temperature dei bianchi

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Il profumo del mango maturo ricorda quello della pesca e dell’arancia, intrisi però di una spiccata e accattivante vena resinosa, che lo rende unico, affascinante e persistente. Il profumo del Riesling alsaziano che il Domaine Ostertag ha tratto nel 2019 dal Grand Cru Muenchberg ricorda il mango, nel senso che sa un po’ di pesca e un po’ di arancia e ha una vena resinosa che intride il sorso e si avviluppa con l’acidità salina, donando costante freschezza e nervosa lunghezza a un corpo di spessore, nonché contenendo con successo la spinta alcolica pur presente, stante la gradazione del quattordici per cento.

Insomma, un gran bel vino alsaziano. E qui apro una parentesi sul servizio dei vini bianchi di carattere.

Appena arrivato in tavola, purtroppo questo Riesling d’Alsazia era piuttosto freddo di temperatura e dunque risultava abbastanza contratto. Ho chiesto di passarlo in caraffa per fargli prendere calore e favorirne l’ossigenazione. Il sommelier mi ha subito accontentato e l’artificio ha funzionato. Infatti, man mano che si scaldava, il vino diventava esplosivo. Capisco benissimo che nei ristoranti i vini bianchi li debbano tenere al freddo, perché la clientela comune se non sono ghiacciati li rifiuta, ma la prossima volta devo ricordarmi di dire che lo preferisco alla temperatura di cantina. Perché i grandi vini bianchi non si devono mai e poi mai bere freddi. Alla faccia di chi magari ti può guardare scandalizzato dai tavoli accanto (comunque no, nessuno mi ha guardato così, la sera che ho fatto mettere questo bianco alsaziano in caraffa).

Alsace Grand Cru Muenchberg 2019 Domaine Ostertag
(94/100)