Una meraviglia nata in Napa Valley

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Devo il privilegio di aver bevuto questa meraviglia al collega californiano Stephen McConnell, che mi portò la bottiglia quando venne sul “mio” lago di Garda per un viaggio stampa. Si tratta di un vino che sfata in un colpo solo, con mia piena soddisfazione, due radicati pregiudizi. Il primo è la supponente e autoreferenziale convinzione che si possano produrre vini rossi di beva elegante solo nel cosiddetto “cool climate” europeo, definizione oltretutto obsoleta, stante che il clima fresco non c’è più nemmeno a Bordeaux o nella Borgogna. Il secondo è l’incancrenita opinione continentale che i rossi da uve bordolesi che si fanno in California siano tutti grassi e grossi, alcolici, tannici e magari dolciastri, giacché non è affatto così.

Il vino che ho avuto la sorpresa e la gioia di bere è il Napa Valley Cabernet Sauvignon 2011 di Clos du Val. In controetichetta, la cantina dichiara che l’intento aziendale è quello di “produrre vini realmente eleganti, dotati di equilibrio e di complessità“. Il riscontro che ho avuto dal calice è che mantiene totalmente le promesse, e anzi va anche oltre, toccando con sapienza i tasti della gastronomicità. Il sorso, dunque, è davvero elegantissimo, equilibrato e insieme anche complesso, caleidoscopico nelle sfaccettature del frutto e della vegetalità, fresco e bevibile, e in più sa stare in tavola con disinvolta personalità.

La sintesi mi pare scontata, ed è che se dovessi compilare una graduatoria dei vini rossi più affascinanti fra quelli bevuti quest’anno, ci metterei dentro senz’altro questo qui.

Napa Valley Cabernet Sauvignon 2011 Clos du Val
(97/100)

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