La bellezza dei Coteaux Champenois

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Questo genere di vini mi piace berli a tavola, con i bicchieri adatti, con tranquillità e anche con lentezza. Ci voglio instaurare una specie di dialogo, e il dialogare pretende attenzione. Però ne vengo ripagato dalla bellezza, che mi si disvela passo passo.

Da qualche anno, i Coteaux Champenois sono sempre più buoni, sempre più fini. Magari è uno dei pochi riflessi favorevoli del riscaldamento globale, quello di far maturare di più le uve di pinot nero (o di meunier) che si allevano nel territorio, solitamente dedito alle bollicine, della Champagne. O forse mi sbaglio ed erano buoni anche prima, solo che non me n’ero accorto, erano fuori dal mio radar di modesta portata.

Il Coteaux Champenois Fèrebrianges Rouge del Domaine André Bergère è tratto dalle uve di un’unica parcella di pinot noir – l’Aux Entre-Deux – della Vallée du Petit Morin, a Fèrebrianges, il microscopico comune – non sono neppure duecento abitanti – nel quale hanno sede le cantine della maison. Novecentonovantasei bottiglie prodotte.

Mi ha dato serenità. Di questi tempi cupi, è un regalo bellissimo.

Il prezzo è alto, ma non irraggiungibile. On line lo si trova intorno ai sessanta euro, e li vale.

Coteaux Champenois Fèrebrianges Rouge Pinot Noir Aux Entre-Deux 2018 Domaine A. Bergère
(94/100)

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